lunedì 25 febbraio 2008

Due streghe

Capitolo terzo: Per le vie di Londra…

Seduti tutti e tre intorno al tavolo Hermione racconto ai Potter la loro storia, il loro tragico futuro, che si sarebbe trasformata nella più famosa storia del regno magico e che avrebbe generato l’eroe che avrebbe ucciso Voldemort per ben due volte. Il loro Harry sarebbe diventato una leggenda ma al tempo stesso un orfano.
I due genitori rimasero più volte sorpresi e sconvolti, ma anche molto orgogliosi delle scelte e del impresse del loro bambino. James rimase particolarmente colpito dallo scoprire che il suo amico Sirius era stato ingiustamente condannato ad Azkaban e della sua tragica ed eroica morte per salvare Harry.
“Maledetta Bellatrix Lestrange, maledetta, non gli basterà torturare fino alla follia Frank e Alice Paciock ma anche uccidere il mio miglior amico.” disse arrabbiato James, stringendo un pugno, sembrava che più della sua morte, forse infuriato perché non poteva difendere i suoi amici e perché non poteva fermare certe ingiustizie. In questo padre e figlio era uguali.
Fu entusiasta nel sapere che Harry aveva partecipato a un torneo tre magi, lui aveva sempre sognato d’esserne uno dei campioni.
Intanto Lily rimaneva stranamente calma, ma si suoi occhi tradivano la sua paura, non per la sua sorte ma per il figlio.
Finito il racconto fra i tre ci fu un innaturale silenzio, rotto solo dai alcune rumori che faceva giocando il piccolo Harry.
“Grazie, Hermione” disse Lily “Ma noi non faremo niente per evitare il nostro destino.”
“Come, Lily, ma hai capito cosa vi succederà se rimanete qui?...” disse Hermione “In questo modo Harry rimarrà solo, e passera dei brutti momenti.”
“Ma Harry non è solo, ha te, ha Ron, ha tutti i suoi amici a stargli vicino.” disse tranquillamente Lily che poi guardo James, lui gli sorrise e gli strinse la mano che lei teneva sul tavolo e si guardarono.
“Hermione,” disse James “Per fare in modo che, Harry sconfigga Voldemort noi due dobbiamo sacrificarci, la nostra morte servirà a un bene più grande. Le nostre vite non sono niente a confronto delle centinaia di vite che Harry salverà. Dobbiamo fare ciò che è giusto non ciò che è facile. Se per forgiare l’uomo, l’eroe, che Harry sarà è necessario che io muoia sono felice di farlo. Ma quel bastardo di Voldemort dovrà sudare per raggiungere mia moglie e mio figlio.”
“E poi mia cara” intervene Lily “se noi cambiamo la storia tu e lui potreste non incontrarvi, su quel treno tra 11 anni, e io non posso permettere che Harry non incontri la sua migliore amica”
“Ma….” disse la ragazza perplessa
“Niente ma, Hermione. Abbia deciso” continuo la strega e poi guardando di nuovo James.
“Non è giusto, non è proprio giusto.” disse Hermione
“Hermione, vorremo che tu resti con noi fino a domani notte ma poi dovrai nasconderti…” disse James
“Perché? Non sarà…”
“Si oggi è il 30 ottobre 1981.” disse Lily
James si alzo e disse: “Allora che aspettiamo?”
“Per fare cosa?” gli domando Hermione
Lui guardo negli occhi Lily, e a Hermione sembro di rivedere lei ed Harry che parlavano senza dire niente. Lily sorrise: “Andiamo fuori, Hermione, andiamo a divertirci tutti e quattro insieme.”
“Va bene come volete voi.”
“Allora andiamo….” disse James
“Un attimo” disse Lily prendendo Harry “Devo preparare il principino. Fuori fa freddo.”
Usciti pressero la metropolitana è andarono a Piccadilly Circus, poi Oxford Street dove si fermarono in una grande libreria di sette piani. Che Lily ed Hermione esplorarono tutta con James che badava ad Harry al ingresso.
Hermione era felice d’aver finalmente trovato una persona che condivideva la sua passione per i libri
“Hermione lo hai letto questo?” gli chiedeva Lily mostrandogli questo e quel volume, se la risposta era si gli diceva “Non è bellissimo?” o “Non era eccezionale non è vero?”; se invece la giovane strega gli rispondeva di no, Lily gli diceva “Ma devi assolutamente leggerlo è stupendo, non puoi perderlo.”
Le due correvano da una parte all’altra.
“Non ho mai avuto un’amica cosi” pensava Hermione “Forse non ho mai avuto una amica. Una ragazza come amica. Tra me e Ginny non c’è mai stato un rapporto molto profondo, lei è cosi interessata alle cose prettamente femminili, come tutte le ragazze di Hogwarts o babbane, forse è per questo che mi trovo meglio con due ragazzi come migliori amici. Ma Lily è diversa, è cosi simile a me. La conosco da pochissimo ma non voglio perdeva….non voglio perdere neanche James… non pensare Hermione guarda i libri e non pensare cosa accadrà domani, non pensarlo”
Dopo circa un ora Lily ed Hermione tornarono da James, la prima con due buste con ognuna 4 o 5 volumi, la seconda senza aver comprato niente.
“Ehy ma vuoi esaurire la fortuna dei Potter in libri” disse scherzando il mago
“James” disse seria Lily e con lo sguardo indico Hermione dietro di lei.
“Hermione, non hai trovato niente, che t’interessasse?” gli domando James
“No, niente.” rispose la strega
“Non è possibile, questa è la più grande libreria babbana di Londra. Vieni con me….”
“Ma dove?!”
“A comprare i libri che vuoi.”
“Ma…..”
“Non ci sono ma, Hermione, sei mia ospite non voglio che tu sia scontenta. Scegli tutti i libri che vuoi.”
“Ma James…come farò a portarli nel mio tempo.”
“Troveremo un modo, giusto Evans?”
“Giusto, Potter”
E James presse dolcemente Hermione da un braccio e la spinse di nuovo dentro al negozio, quel tocco delicato ma al tempo stesso forte ricordo a Hermione il suo Harry, quando l’abbracciava e per un attimo arrossi.
Hermione comprò 12 libri.
In un vicolo, lontano da occhi indiscreti Lily, trasfigurò i libri riducendoli di dimensioni ora potevano stare in una tasca.
Poi si spostarono a Regent Street dove Hermione s’incanto a vedere uno splendido vestito nella vetrina di un negozio. Era viola con una fascia marrone ai fianchi, scollato ma non troppo.
Lily gli si avvicino dietro le sue spalle e gli domando: “Ti piace? Perché non lo provi? Sarebbe perfetto per uno dei balli a Hogwarts”
“Non posso. E’ troppo.”
“James” chiamo e il marito s’avvicino con il bambino “Noi ci fermiamo qui, Hermione vuole provare questo vestito.”
“Ok, allora io e Harry andiamo un po’ in giro.” disse lui ridendo “Userò il bambino per cercare di accalappiare qualche ragazza. Il vecchi trucco del ragazzo-padre.”
“Si come no… Tu stai troppo tempo con Sirius.”
“A proposito, Sirius mi ha chiesto se un giorno gli prestiamo Harry per le ragazze…”
“Ho sempre detto che era meglio Remus come padrino” poi a Hermione “Entriamo”
“Ok”
Dopo la prova di qualche altro vestito, Hermione uscì dal camerino con lo splendido vestito viola.
“Sei bellissima, ragazza, da toglie il fiato” gli disse Lily seduta su una poltrona con accanto uno dei commessi del negozio.
“E’ vero, signorina.” Gli fece eco il commesso poi a Lily “Sua sorella è splendida con questo abito.”
“Si, mia sorella.” Sussurro Lily abbassando lo sguardo
“Petunia.” penso “Perché mi odi cosi tanto? E perché hai reso l’infanzia di mio figlio cosi dura? Lui non c’entrava niente….”
Mentre Hermione si guardava in uno specchio, si senti un fischio d’apprezzamento. Le due streghe si voltarono e videro James con in braccio Harry.
Il mago fischio ancora e poi disse: “Sei da perderci la testa, non è vero piccolo?”
E’ il piccolo Harry prima la guardo perplesso e poi inizio con le sue piccole mani ad applaudire. Hermione sorrise e fece un piccolo inchino e il bambino si mise a ridere cosi tanto che quasi cadeva.
“Scommetto, piccolo Harry, che da grande quando vedrai la tua amica Hermione, cosi bella, per un ballo rimarrai interdetto… come lo sono rimasto io guardando la tua mammina in un ormai lontano ballo del ceppo.”
Il bambino acquisto un espressione molto seria nel ascoltare il papà parlare, poi si volta e riguardo Hermione e nuovamente gli sorrise. Questa gli si avvicino e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
Harry risse divertito
“Allora, Harry, come ci si sente ad essere baciati da una principessa?”
“Ehy io non sono una principessa”
“No, è vero tu sei un eroina.” rispose lui poi rivolto a Lily “E tu mia bella regina hai presso un bel vestito?”
“Si certo e ora lo vado a riprovare perché tu lo veda.”
Lily si alzo e dopo qualche minuto usciti con indosso uno splendido vestito bianco e si fermo di lato a Hermione.
“Mio Dio siete… siete bellissime.” Aspettate e materializzo in tasca una macchina fotografica. “Mi scusi” domando al commesso “Mi farebbe una foto con loro?”
“Certo signore.”
Il mago si avvicino alle due streghe. Lily gli domando sottovoce: “Da dove viene quella macchina fotografica?”
“Non lo so proprio.” rispose lui ironico
Lei risse: “Malandrino”
“E ne vado fiero.”
“Fermi. Sorridete.” e il commesso scatto.
“Grazie” gli disse Potter “Dove posso pagare gli abiti?”
“Da quella parte, signore.”
Lily ed Hermione s’rinchiusero nei camerini si cambiarono e uscirono tutti e quattro dal negozio
“Prima i libri, ora i vestiti, è veramente troppo.”
“No, Hermione, non è troppo per quello che farai per il nostro piccolo eroe.” disse Lily mettendo una mano sulla spalla della giovane strega “Vorrei solo avere più tempo da passare con te.”
“Ehi Evans” intervenne James “niente pensieri tristi oggi. Ora che facciamo che ne dite di una bella passeggiata ai Kensington Gardens, prima di cena?”
“Si perché no. Tu che ne pensi, Hermione?”
Lei annui “Va bene, sapete, la mia famiglia abita da quelle parti, in Bayswater Road.” ma finita la frase divento scura in volto per un istante, ma subito tornò a sorriso.
“Allora andiamoci se siamo fortunati incontreremo la Hermione bambina.” Disse scherzando James.
Arrivati al parco, dopo un po’ videro un venditore di palloncini e il piccolo Harry rimase affascinato a quelle sfere che volavano. Hermione se ne resse subito e avanzo di qualche passo “Harry, lo vuoi un palloncino?”
Il bambino sorrise e fecce si con la testolina.
“Allora aspetta.” E la strega corse dal venditore per poi tornare dai Potter con in mano un palloncino di colore rosso, Harry alzo la manina per prendere il filo.
“Ancora un secondo.” La ragazza si guardo intorno per vedere se arrivava qualcuno e poi pressa la bacchetta trasfiguro il palloncino questo cambio colore diventando rosso e oro.
“Cosi è più bello, non è vero Harry?”
Il bambino rideva come un matto, presse il filo in mano e si incanto a guardare il palloncino, ma poi lo lascio andare, ma invece di mettersi a piangere come qualunque altro bambino, continuava a guardarlo salire sempre più in alto poi si voltava verso la madre, poi verso Hermione e gli indico il palloncino volare.
“Sogno già di volare.” disse malinconica Lily
“Eh già” aggiunse James guardandolo con amore.
Hermione era già corsa a comprarne un altro.
“Mi piacerebbe, poterlo vedere volare la prima volta.” disse James
Lily abbasso lo sguardo.
Hermione tornò di nuovo con un altro palloncino rosso e di nuovo lo trasfiguro, cambiandogli, oltre al colore, la forma in un piccolo ippogrifo, che ricordava Fierobecco.
“Ho sempre amato, anch’io, gli ippogrifo.” disse Lily
James si mise a ridere “Ti ricordi quando al nostro primo appuntamento abbiamo presso in ‘prestito’ Fierobecco da Hagrid e ci abbiamo fatto un giro?”
“Si che notte splendida, mi sembrava di toccare le stelle.” rispose Lily
“Oh anch’io e Harry abbiamo fatto un giretto su Fierobecco, la notte in cui abbiamo fatto scappare Sirius. Al inizio avevo paura ma tra le braccia di Harry mi sentivo protetta.” disse Hermione arrossendo un po’
I potter si guardarono e sorrisero, poi intervene Lily: “E’ effetto che fanno i Potter, tra le loro braccia ti senti al sicuro e protetta, ma soprattutto amata.”
Hermione arrossi ancora, poi ‘rubo’ il passeggino a James e si mise correre per il parco a tutta velocità con Harry che se la rideva e batteva le mani sul sbarre di protezione che aveva davanti, come ad incitare d’andare più forte.
“Sai, avrai tanto voluto dare a Harry una sorellina” disse Lily guardagli giocare
“Anch’io” rispose James “Una bambina bella e intelligente come te o Hermione. Avrei voluta chiamare Harmony.”
“James…”
“Ma sai una cosa Lily, Harry in realtà l’avrà una sorella eccola lì” e indico con sguardo Hermione “ non si chiama Potter di cognome ma gli vorrà bene come una sorella”
“Molto di più, James, molto di più. Lei l’ho ama.”
“L’avevo capito”
Dopo un po’ lasciarono il parco da una delle uscite che dava su Bayswater Road. Era sempre Hermione adesso a spingere il passeggino, ma non appena si resse conto in che strada fosse iniziò ad andare più veloce, come se stesse scappando da qualcosa.
“Ehi Hermione!!” la chiamo James dato che lui e Lily erano rimasti indietro.
“Sembra che stia scappando da qualcosa.” disse la strega guardandosi intorno
“Forse ha visto qualche pericolo per Harry o qualche mangiamorte.”
“No, ci avrebbe sicuramente avvertito….aspetta siamo a Bayswater Road non ha detto che la sua famiglia abita qui.” disse preoccupata Lily “Forse vuole scappare dalla sua famiglia.”
A quel punto si ressero conto che Hermione si era fermata per qualche secondo davanti a una tipica casa inglese e guardava per qualche secondo una coppia con una bambina uscire. Ma la giovane strega fuggi, inseguita dai Potter che la raggiunsero al angolo a un incrocio.
“Hermione cosa ti è presso?” gli domando James mettendogli una mano sulla spalla e facendola voltare “Perché sei scappata in….” ma non riuscì a finire la frase perché la ragazza era in lacrime.
Continuava a dire fra i singhiozzi dire: “E’ colpa mia, è colpa mia, è solo colpa mia se…”
Lily l’abbraccio e gli disse: “Calmati e dimmi cosa succede?”
“E’ colpa mia, se…. se loro non stano più insieme. Se non siamo più una famiglia.” e continuava a piangere.
Lily gli accarezzava la testa e gli diceva: “Dai non è vero. Non è colpa tua, non può essere colpa tua.”
“Invece si” gli disse strattonandolo “E’ colpa mia, Lily, perché io sono… io sono una schifosa mezzosangue, perché io sono una strega.”
Tra i tre calo il silenzio, fu James a rompere la tensione: “Che ne dite di un buon caffè o di un tè adesso? E’ magari di una buona fetta di torta alla cioccolata? Non c’è niente che una fetta di torta non possa risolvere.”
Le due streghe annuirono e tutti andarono in un caffè Starbucks, James presse prima un espresso italiano poi un Caffè inglese, Lily un cappuccino piccolo con una spruzzata di cacao amaro e un po’ vaniglia, Hermione una tazza di te con un po’ di latte e tutti e tre una fetta di torta alla cioccolata.
“E’ ottima” diceva James mentre la provava “certo la torta di Melassa è molto più buona…”
a quelle parole a Hermione torno il sorriso e guardo il piccolo Harry giocare con il palloncino/ippogrifo “Anche, al Harry grande piace tantissimo la torta alla melassa.”
“Vuoi raccontarci della tua famiglia?” domando Lily vedendola più adesso rilassata
La ragazza sospiro e disse: “Cosa c’è da dire, hanno divorziato come molte altre persone, nel mio tempo i divorziati sono il 2,6% della popolazione”
“Non dire cosi non sono una statistica sono i tuoi genitori. Cosa è successo?” disse Lily con un po’ di rammarico
“Dopo la morte del Cedric e il coinvolgimento di Harry, mi padre voleva che lasciasi la scuola o almeno che non frequentasi più Harry, mia madre capì che per me la scuola era importante ma soprattutto Harry, ma da li nacque una lite e li mi ressi conto che era colpa mia, se la mia famiglia era andata alla sbando perché io ero una strega.”
“Non è possibile sono sicura che ci sarà dell’altro, ma tu non puoi odiali cosi sono pur sempre i tuoi genitori.” rispose Lily poi guardo Harry “Come ha reagito lui alla notizia, del divorzio dei tuoi”
“Al iniziò si è arrabbiato perché glielo tenuto nascosto, ma a me mi sembravano cosi stupide le questioni della mia famiglia a confronto di quello che aveva passato lui, soprattutto, con la morte di Sirius. Poi mi scappo un commento infelice su mio padre, ed Harry mi diede un schiaffo dicendomi che almeno io l’avevo conosciuto e che passata la rabbia avrei pur sempre potuto mandargli un gufo o farli una telefonata….”


Ho deciso per uno dei due finale, finito questo forse scriverò altro, il prossimo capitolo sarà il penultimo. Vi ringrazio sempre i commenti.



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