sabato 5 luglio 2008

Granger Girls

Capitolo settimo: Rigel

“Potter, è da un po’ che non ci si vede.” disse l’uomo seduto su una poltrona del salone
Grattastinchi era vicino alla poltrona a fare le fusa.
Intanto Harry rimaneva sulla porta con la bacchetta alla mano.
“Giles come mai da queste parti?”
“Ho un messaggio da consegnarti.”
Harry accese la luce e disse irritato: “Puoi dire alla Professoressa McGranitt o a Remus che come al solito non m’interresa diventare un professore ne’ di Hogwarts ne’ dell’accademia auror. E ora puoi te ne puoi andare, conosci la strada vero?”
“Si” risposte David un po’ sconsolato, alzatosi andò verso la porta, quando si trovò vicino a Harry questo gli disse più calmo: “Ma grazie per non aver mai detto a nessuno dove mi trovo.”
“Prego, ma non puoi stare sempre solo.”
“Io sono Harry Potter, sono il prescelto, posso fare tutto.”
“Tranne che affrontare i tuoi sentimenti e i tuoi errori.”
“Se non sbaglio anche tu, hai scelto la solitudine…”
“Hermione è tornata, insegnerà a Hogwarts.”
Harry si voltò verso di lui ed esclamò: “La cosa non m’interessa.”
“Sei uno stupido. Il destino ti ha dato una seconda occasione, non sprecarla inutilmente.” E David uscì dalla porta “Ah un’altra cosa dei mangiamorte hanno attaccato casa sua, se non fosse stato per Ron e Draco, ora sarebbe morta per colpa tua. Volevano sapere da lei dove ti nascondevi. La prossima volta potrebbe non essere cosi fortunata.”

“Buon giorno signorina Granger” disse Olivander non appena Harmony in compagnia di Tibby e Acrux entro nel omonimo negozio di bacchette.
“Buon giorno. Vorrei sapere se la mia bacchetta è pronta?” domandò Harmony
“Si, certo.” Poi il vecchio mago si rivolse agli altri due ragazzi “Mi ricordo di voi: Acrux Malfyo legno Frassino di 16 pollici con un anima di suplice, e lei signorina Weasley legno di faggio 14 pollici anima di capelli di una Leanan Sidhe. Ma non perdiamo ulteriore tempo ecco la sua bacchetta” e Olivander presse una scatola dal bancone, aperta, tirò fuori la bacchetta la offrì ad Harmony. La bacchetta sembrava nuova, la ragazza la prese e di nuovo sentì il potere scorre in lei; sentì l’anima della bacchetta contenta di tornare a fare magie, e perché no a combattere.
“Allora signorina Granger, come le sembra?” domandò il vecchio mago con un ghigno sul volto.
“Bene… è potente.” Rispose la ragazza sicura.
“Molto bene, sa signorina in tutti gli anni che faccio questo lavoro è la prima volta che riparò una bacchetta, questa è la migliore che ho mai fatto. Ma c’è un’altra cosa che vede sapere, ho dovuto integrale la piuma della fenice con qualcosa di neutro, con qualcosa che ha in se del armonia, cosi ho usato la piuma di un ippogrifo.” E il vecchio mago la guardò con i suoi occhi d’argento “Credo proprio che da lei possiamo aspettarci grandi cose, proprio come i suoi genitori e come l’uomo che ha segnato il destino di suo padre. Si ricordi per fabbricare il ferro più resistente ci vuole il fuoco più caldo.”
“Grazie e me lo ricorderò.” E pagato Olivander i tre ragazzi uscirono dal negozio
“Merlino quanto è inquietante quel uomo, sembra un mago oscuro” disse Tibby riprendendo a respirare.
“Me la fai vedere, Harmony?” domandò serio Acrux.
“Si, certo.” Rispose la ragazza, e gli passò bacchetta.
Acrux la presa, la guardò e disse: “E’ incredibile. Questa è la bacchetta che ha sconfitto Voldemort…”
“Per me è…” disse sorridendo Harmony “…è la bacchetta di mio padre.”
Il ragazzo dopo avergliela ridata le domandò: “Ti manca?”
“No, come può mancarmi, non lo mai conosciuto. Conosco la sua leggenda, ma so cosi poco di lui…”
E i tre ragazzi s’incamminarono per Diagon Alley. Arrivati al incrocio con Knockturn Alley trovarono ad aspettarli James Lupin.
“Jim!!” esclamò Tibby e gli corse incontro e i due si abbracciarono e si baciarono.
“E molto che aspetti?” gli domando la ragazza.
“No, sono appena arrivato. Avevamo da finire un lavoro.” Rispose lui sorridendo
“Nessun problema?” domandò Tibby.
“No, solo un lavoro di routine.”
Intanto Harmony e Acrux si erano avvicinati.
“Malfoy” disse James come saluto
“Lupin” rispose lui. Poi i due si sorrisero e si scambiarono una virile stretta di mano.
“James. Lei è Harmony Granger.” Disse Tibby per presentare l’amica.

I quattro ragazzi andarono in un caffè, dove si misero a chiacchierare.
“Tibby mi ha detto che tu, Harmony, sei un asso con la scopa?” domandò James
“Tibby esagera…” rispose la ragazza
“Ma che, hai battuto il qui presente cercatore di serpeverde.” Rispose ridendo Tibby e indicò Acrux che la guardò male e dicendo: “Tibby adesso pubblica la notizia sul profeta dato che ci sei.”
“Parteciperai ai provini per il ruolo di cercatore, Harmony?” domandò James mentre bevevo il caffè
“Si, puoi darmi qualche consiglio, James? Dato che eri il cercatore non che il capitano di Grifondoro.”
“Stai tranquilla e non innervosirti troppo, non credo che tu avrai problemi. I Grifondoro hanno sempre forgiato grandi cercatori…”
“Si ma io non so se andrò a Grifondoro.”
“Ah scusa dimenticavo che non sei ancora stata smistata. Ma fossi in te mi augurerei d’essere messa in grifondoro. Primo perché è la migliore casa…”
E qui Acrux tossì come per attirare l’attenzione. James lo guardò e sorrise.
“… dicevo è la casa migliore. Poi è unica che ha bisogno di un cercatore. A proposito, Tibby, chi è stato nominato capitano?”
“Faith Baston.”
“Un ottima scelta.” James aggiunse “Con lei non avrete problemi, è una fra le migliori cacciatrici che abbia visto, ha una ottima media.”
In quel momento sulla strada passarono Rigel Black e Albus Piton. James gli chiamo, ma loro si limitarono a salutare per poi andare via.
“James?!” esclamò Tibby un po’ preoccupata.
“Nessun problema, Rigel è sempre così quando deve avere a che fare con Torchwood 01…”
“Torchwood?”
“E’ una organizzazione babana, tipo servizi segreti che s’interessa di situazioni fuori dal comune. I membri della 01 non sono male, ma quelli della 03 sono una vera rottura, non sanno niente di magia e pretendono di dirci come dobbiamo lavorare. Credo che un giorno o altro Rigel l’ammazzerà Capitano Harkness, capo della 03.”
“James ma mi spieghi che lavoro fatte voi marauders?”
“Ebbene, Harmony, ogni combattiamo le creature oscure nel mondo babano. Praticamente quando si tratta: di vampiri nel Sussex o di licantropi nella metropolitana, o di un goul a Whitechapel, chiamano noi che risolviamo il problema, spesso da soli altre volte come consulenti o associati ad altri tipo: Torchwood o la Helsing.”
“E cosa bisogna fare per entrare tra le vostre file?” domandò interessato Acrux
“Principalmente bisogna essere molto tosti e sapersela sbrigare in ogni situazione, ma anche avere qualcosa di speciale, per esempio Albus è un alchimista di prim’ordine, Kostaki è un vampiro, e io sono un metamorfomagus e i mie sensi sono più sviluppati del normale.”
“E’ Rigel?” domandò Harmony
James sorrise e aggiunse: “Rigel!? Senza di lei i Marauders non esisterebbero. Ne è il leader…”
“Come? Pensavo fossi tu, James, a comandare?” domandò sorpresa Tibby
“No, io sono il braccio destro di Rigel, faccio ufficiosamente da capo quando si deve trattare con gli altri dato che lei non è molto diplomatica.”
“James, vorrei conoscerla. Potresti organizzare un incontro fra noi?” domandò seria Harmony
“Si, ma è provabile che Black non ne voglia sapere, te lo detto Harmony non è una persona molto sociale. Gli unici con cui parla siamo noi. Ma perché vorresti incontrarla?”
“Ho le mie ragioni James. Ti prego di fare un tentativo.”
“Ci proverò.”

Tibby cambiò argomento, il pomeriggio passò velocemente, verso le sette arrivò il momento di tornare alla tana, attraverso il paiolo magico. Tibby e James s’appartarono per baciarsi come pure Harmony e Acrux. Tra un bacio e l’altro il biondo le domandò: “Perché vuoi conoscere Rigel,?”
“Voglio solo incontrarla, Acrux…” rispose lei in modo evasivo
“Non sarà che vuoi sapere dello scontro finale tra tuo padre e Voldemort? Perché se è cosi puoi risparmiare il tuo tempo. Rigel non ha mai parlato con nessuno di quella battaglia…”
Harmony lo zittì con un bacio e raggiunta da Tibby entrarono nel camino e tornarono alla tana. Appena tornate le due ragazze si rifugiarono nella loro camera e per parlare tranquille dei loro rispettivi ragazzi. Tibby fu chiamata dalla nonna per una commissione, mentre Harmony rimasta solo prese un libro dal suo baule. Il Volume s’intitolava: “Cronache delle guerre magiche vol V: personaggi della seconda guerra”. L’opera era composta di cinque volumi: il primo volume narrava gli eventi antecedenti alla prima guerra. Il secondo e terzo gli avvenimenti delle due guerre magiche, gli ultimi due le biografie dei personaggi principali dei due conflitti.
Harmony aprì il libro alla fine e scosse il dito sul indice dei personaggi del ordine della fenice, il primo nome era quello di suo padre, poi c’era sua madre e di seguito Ron, ma il nome che lei cercava era tra gli ultimi: Rigel Black. Sfogliò le pagine e trovò il capitolo dedicato a Rigel, ed iniziò a leggere: “Rigel Black, figlia di Sirus Black (vedi), padrino di Harry Potter. Rigel fece la sua comparsa poco prima del iniziò della guerra magica. Secondo fatti non confermati lei sarebbe uscita dal famoso velo del ufficio misteri, nel quale sarebbe caduto suo padre.
Diventata auror ha eliminato molti mangiamorte tra cui Bellatrix Lestrange, e avrebbe assistito, come unica testimone, alla scontro finale fra Harry Potter e Lord Voldemort. Dopo la guerra lasciò gli auror, per entrare per qualche anno nel Mossad il servizio segreto dello Stato di Israele. Nonostante sia una delle personalità di primo piano delle forze auror, la sua figura resta avvolta nel mistero.”

James era tornato nella sede dei Marauders, che si trovava a Knockturn Alley, questa era un palazzo oscuro una via di mezzo tra la stamberga strillante e Grimmauld Place; oltre a fare da loro sede era anche la casa di Rigel e rifugio di Kostaki.
“Tibby è fantastica.” Pensava James “Mi basta stare con lei un paio di minuti e mi rilasso del tutto, dimentico ogni cosa.” Poi sentì delle urla venire dallo studio di Rigel, e andò a vedere ci trovò Rigel sudata, che ansimava, terrorizzata.
“Rigel!!” gridò lui.
Lei si era presa la testa fra le mani. James l’abbraccio e le sussurrò: “Stai calma è finita. Dai…”
La ragazza si riprese in fretta, e costrinse James a lasciarla dicendogli: “Adesso sto bene, James, grazie.”
“Ok” disse lui lasciandola andare “Un’altro incubo?”
“Si, sempre lo stesso. Lo scontro con Bellatrix. Io la uccido ma poi sento qualcosa delle urla, c’è qualcuno e un incantesimo che mi colpisce e… ma non ricordo!! James non ricordo.”
“Non dovresti sforzarti, è inutile sei stata vittima di un incantesimo della memoria.”
“James, io devo ricordare! E’ importante, è un solo particolare ma è importante. Ogni notte mentre dormo mi sembra d’andarci più vicino, sento di avvicinarmi alla verità, ma poi mi sfugge.”
“Rigel?” sussurrò lui.
Lei sorrise e rispose: “Non ti preoccupare, sto bene.” E gli mise una mano sulla spalla “Dimmi com’è sta Tibby? Com’è stato il vostro appuntamento?”
“Una meraviglia. Ah ho conosciuto Harmony Granger…”
“Harmony Granger?! Che tipo è?”
“E’ una brava ragazza, molto sicura di se e matura per la sua età. Rigel tu hai conosciuto sua madre?”
“Si è stata lei a insegnarmi molti incantesimi. Era forte, molto potente. Forse solo Harry le era superiore.”
“Harmony vorrebbe incontrarti?”
Rigel s’alzò e andò verso la scrivania, dando le spalle a James.
“Allora che fai, Black?”
“Che domande. La incontrerò è la figlia del uomo che ho giurato di proteggere e che mi ha salvato la vita.”

Alla Tana, Harmony si era addormentata vestita mentre leggeva, ma si svegliò sentendo picchiettare alla sua finestra, era una bellissima civetta delle nevi. Stava per aprire la finestra quando entrò Tibby che visto il gufo gridò: “Nonna, zia venite subito qui. Salite presto.”
“Tibby, ma che succede?” domandò Harmony agitata. Mentre la civetta non faceva altro che gracchiare e muovere nervosa le ali come a dire di farla entrare.
Molly e Ginevra si precipitarono nella stanza e gridarono: “Tibby, Harmony che succede?”
“Guardate quel gufo…” disse Tibby indicando la civetta delle nevi “Non può essere lei, non è vero?”
“Oh Merlino.” Esclamò Molly.
Mentre Ginevra sbiancava in volto: “Tibby credo che sia proprio lei.”
“Si può sapere che succede?” domandò Harmony
“Harmony apri la finestra e farla entrare. Mamma abbiamo dei biscotti per gufi vero?”
“Io non ci capisco niente.” disse Harmony mentre apriva la finestra, la civetta entrò, e volò sulla scrivania dove appoggiò la lettera che portava. Per poi guardarsi intorno, come a cercare qualcuno. Harmony le si avvicino, e le accarezzò la testa. La civetta la scrutò e si mise di nuovo a gracchiare e la muove le ali.
Ginevra e Tibby si avvicinarono.
“Non c’è dubbio. E’ Edvige…” disse Ginevra
“Ne sei sicura, zia?”
“Edvige?! La civetta delle nevi di...” esclamò Harmony
“E’ proprio lei, nessuno escluso Harry aveva una civetta delle nevi. E’ Edvige!! Harmony prendi la lettera e guarda chi la manda.”
Alla ragazza tremavano quasi le mani quando la prese. “Potrebbe essere una lettera di…” pensava, ma non osava sperarlo. L’aprì scoprendo che la missiva era di Rigel che fissava un appuntamento tra loro per dopodomani in uno Starbucks vicino alla King Cross Station. (E’ un locale che esiste veramente ci facevo colazione quando sono stato in vacanza a Londra by Dalastor)

Il giorno del incontro Harmony arrivò con due ore d’anticipo, per avere tutto il tempo di fare un salto alla British Library dove c’era una interessante mostra dedicata a Hans Christian Andersen, con prime edizioni, immagini e tante altre cose. In più c’era anche una retrospettiva sulla illustratrice spagnola Victoria Frances, che la ragazza amava molto. Quando entrò nel caffè noto Rigel seduta intenta la leggere un libro, le si avvicinò e disse: “Ciao Rigel!”
La ragazza alzò lo sguardo dalla lettura e disse: “Ciao Harmony.”
“Posso sedermi?”
“Certo” rispose Rigel chiudendo il libro per poi metterlo sul tavolo.
Harmony ne lesse il titolo: “Il principe di Macchiaveli, lettura interessante.”
“Si, sulla natura umana. Lo sai che assomigli a tuo padre? Hai i suoi occhi e i suoi capelli, ma tu li pettini.” Disse Rigel sorridendo
“Grazie.” E sorrise anche lei “Vado a prendermi un caffè. Tu vuoi qualcosa?”
“Si, un chocolate belgium e un altro cappuccino medio, grazie.” (chocolate belgium è un dolce alla cioccolata tipico degli Starbucks by Dalastor)
Harmony tornò con due cappuccini medi, lo chocolate belgium e un paio cookie al cioccolato e si sedette di fronte a Rigel, questa dopo aver bevuto un sorso di cappuccino, domandò: “Allora perché mi hai voluto incontrare?”
“Voglio sapere di lui, di mio padre. E del suo scontro con Voldemort.”
“Prima il profeta e poi i libri hanno riportato che io ho assistito a tutto lo scontro in realtà ho visto solo l’inizio. Ma posso dirti che non ho mai visto un duello magico come quello. Harry aveva in se una forza incredibile riusciva a fermare tutti gli incantesimi e la sua aurea era grande e luminosa, ma la cosa davvero sorprendente fu vederla prendere la forma dei volti delle persone che lui amava, c’erano: i suoi genitori, Silente, mio padre, Remus, Ron, ma su tutti dominava Hermione.”
“Mia madre?”
“Harmony, lui amava tua madre più della sua stessa vita. Sono convinta che è stato quel amore a permettergli di sconfiggere quel pazzo.”

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