lunedì 3 marzo 2008

Il giorno più bello

Capitolo quarto: Volo d'ippogrifo


Harry Potter, 25 anni, aiuto professore di difesa contro le arti oscure e Auror. Era felice, quella notte nella sua stanza era felice, come non mai nella sua vita. Non riusciva a dormire per quanto fosse euforico, non riusciva a smettere di ridire. Hermione, la sua Hermione l’ho amava. Sembrava un sogno e forse lo era. Nella confusione del mancato matrimonio e del duello Harry non aveva capito bene cosa era successo, non aveva capito che il sogno di poter amare Hermione e d’essere corrisposto si era realizzato. Ne aveva presso coscienza solo dopo, dopo aver appoggiato la testa sul cuscino.

Dopo circa un ora di veglia, sentì bussare alla porta e poi una voce femminile che lo chiamava: “Harry…. Sei sveglio?.... Posso entrare?” Era Hermione
Lui fu un po’ stordito da quella visita notturna e confuso rispose: “Hermione?!.... Si certo che puoi entrare.”
La porta si apri e lei timidamente entro, la camera era buia tranne per la finestra che faceva entrare la luce della luna piena che illumino la ragazza, aveva indosso una maglietta da uomo molto grande bianca con le maniche corte blu. Si vedeva che era intimidita e nervosa mentre cercava di coprissi le gambe nude tirando giù la maglietta il più possibile. Harry la trovo bellissima come un angelo, innocente e sexy al tempo stesso; e sussurro: “oh Hermione… come sei bella”
Lei teneva gli occhi bassi.
“Scusa… Harry… ma volevo parlarti.”
“Non preoccuparti… non stavo dormendo.” rispose sempre ammirandola
La ragazza in quel momento ebbe un brivido di freddo.
“Hermione non puoi stare cosi…. Vieni a letto, infilati sotto le coperte…”
“Come, Harry?” e divento tutta rossa.
“No Hermione… non aggitartii… non ho intenzione… ehm si certo che… ehy dobbiamo parlare, non è vero?”
Hermione sorrise e corse buttandogli le braccia al colo, per poi infilarsi subito di fianco a lui sotto le coperte calde.
Lui la guardo sorridendo e poi si distese, ora tutte due guardavano il soffitto della stanza. Fu Hermione la prima a rompe il silenzio: “Non è strano, Harry?.....”
“Cosa?” sussurro lui
“Ieri notte non riuscivo a dormire per il mio matrimonio… ero convinta d’essere innamorato di Ron e adesso sono qui con te e ti amo.”
“Hermione? Se vuoi prenderti un po’ di tempo lo capisco…. Tutto è avvenuto cosi in fretta. Forse vuoi un po’ di tempo per pensarci su. Io ti ho aspettato fin ora, e ti aspetterei per sempre…”
Lei sorrise e si volto, trovandosi davanti il viso di Harry.
“Tempo, altro tempo. Harry abbiamo perso fin troppo tempo. Io non ho bisogno d’altro tempo, io ti amo, credo d’averti sempre amato, forse fin tra nostro primo incontro sul treno.”
“Hermione, anch’io ti amo. Ma non voglio che tu pensi che anche questo sia un illusione…”
“Quello che provo per te non è frutto di un incantesimo ne sono sicura, Harry, non ti fidi più di me.”
“Io mi fiderò sempre di te, signorina Granger.”
Lei sorrise “Harry…..”
“Si?!”
“Perché non partiamo?”
“Cosa?”
“Partiamo dai. Io e te da soli.” Rispose lei con entusiasmo
“Per dove?”
“Non importa…..”
“Ma….Hermione.”
“Andiamo in un posto nuovo, dove non siamo degli eroi, ma solo Harry ed Hermione…..”
Lui sorrise l’idea gli piaceva. “Perché no, sarà divertente. E quando vorresti partire?”
“Perché non domani mattina.”
“Come… domani mattina?”
“Si, perché no?”
“Chi sei? Dov’è hai messo la vera Hermione Granger?” domando il giovane mago scherzando.
“Stupido…. Dai Harry partiamo, potremo andare a Parigi o a Venezia o meglio ancora a Firenze o ad Atene, mi avevi detto che sognavi di visitare la Grecia”
“Atene, la Grecia… Sarebbe bello” disse lui sorridendo “E vederla con te sarebbe fantastico. Ok Hermione mi hai convinto domani partiamo.”
“Che bello… Grazie Grazie.” Disse entusiasta e l’ho abbraccio.
“Basta Hermione!!” grido lui “Cosi mi soffochi.”
“Allora la nostra prima tappa sarà la Grecia. Non vedo l’ora…”
e continuarono a programmare il loro viaggio per tutta la notte.

L’indomani mattina comunicarono l’idea agli amici che ne furono molto contenti, cosi dopo colazione e dopo aver preparato le valige e averle ridotte di dimensioni, uscirono nei giardini della scuola qui c’erano ad aspettarli un piccolo gruppo di cari e una sorpresa da parte di Hadrig con lui c’era Fierobecco.
“Ciao ragazzi.” Inizio il mezzogigante “Ho sempre saputo che alla fine tra voi due…. Merlino quanto tempo è passato. Mi ricordo quando eravate dei ragazzini, il più grande branco di spostati su cui abbia mai messo gli occhi e ora partite a scoprire il mondo.” e si commosse “Mi mancherete tantissimo.”
“Anche tu ci mancherai, Hadrig.” Disse Hermione
“Hadrig, tu sei una fra le migliori persone che abbia mai incontrato. Senza di te questa scuola non esiste.”
“Harry…. Grazie. Grazie di cuore, Grazie di tutto. Vorrei tanto che i tuoi genitori, Sirus e il professor Silente potessero vederti oggi, ne sarebbe felici. Si felice Harry è un tuo diritto, ragazzo. Ma adesso passiamo alle cose importanti. Non potete viaggiare per il mondo con un manico di scopa, ne tanto meno usare la smatealizazione da un paese all’altro, non è vero professoressa?”
“Si, Hagrid, hai ragione.” Rispose lei “Le leggi internazionali della magia lo impediscono.”
Harry ed Hermione si guardarono increduli.
“Ecco allora la soluzione.” Rispose Hadrig facendo avanzare l’ippogrifo “Fierobecco sarà il vostro mezzo di trasporto. Cosa ne pensate?”
“Hagrid non so che dire…. Grazie sono sempre in debito con te, amico mio”
“Grazie.” Disse Hermione con gli occhi rossi
“Allora Signorina Granger vogliamo andare?”
“Certo signor Potter.”
Ma prima di salire sul dorso del nobile e magico animale i due ragazzi furono bloccati da un alcuni amici per saluti e raccomandazioni finali. La prima fu Anne Granger, la madre di Hermione: “Mi raccomando cara stati attenta.” Poi guardo Fierobecco “Sarei più tranquilla se usavate un aereo…”
“Non preoccuparti, mamma, Fierobecco è buonissimo e molto docile, ed Harry è bravissimo a volare.” Rispose la ragazza sorridendo.
“Potter.” Intervene la professoressa McGranitt dopo che Harry aveva salutato Ginny e Draco e questi si erano scusati per il duello.
“Professoressa?”
“Quando sarete in Grecia andate alla scuola Ecate a nord d’Atene lì la preside della scuola, Atena Ossiderca, è la una mia amica, che sicuramente vi ospiterà per quanto tempo vorrete e farà piacere alla signorina Granger legge gli antichi testi di magia della loro biblioteca e secondo la mia amica hanno una forte squadra di Quidditch.”
“Si grazie, preside, ci andremo sicuramente.”
Poi lui si avvicino a David e Rigel. “David ti ringrazio di potermi sostituire qui per tutto il tempo della mia vacanza.”
“Nessun problema, mi piace l’idea d’insegnare difesa contro le arti oscure e poi amo questa scuola.”
“Grazie anche a te, Rigel, so di lasciare la sezione auror in buone mani.”
“Sono io che ti devo ringraziare per la fiducia che mi dai nonostante….”
“Non dirlo neanche.”
Dopo altri saluti e raccomandazioni Harry ed Hermione salirono sul dorso di fierobecco.
Tonks e Remus gli si avvicinarono.
“Buon viaggio ragazzi e state attenti.” Disse loro ridendo la strega
Mentre il professore si limito a una vigorosa stretta di mano con Harry, guardandosi negli occhi e sorridendo.
“ Sei pronta, amore?”
“Si Harry.”
“Allora aggrappati forte a me e non avere paura.” Poi a Fierobecco “Forza amico partenza. Si vola.”
L’ippogrifo mosse la testa su e giù apri le ali e spicco il volo.
Dopo poco sorvolavano la foresta proibita, ed Hermione diceva a Harry: “Mi dispiace di non aver potuto salutare Ron e Luna, chi sa che fine hanno fatto?”
“Hermione penso che ci vorrai molto tempo perché le cose tra noi e Ron possano tornare come prima se mai accadra.”
“Hai ragione Harry, ma ciò pensato molto bene, credo che col tempo riuscirò a perdonarlo.”
“Vorrei aver poterlo fare anch’io, ma non so se ci riuscirò mai.”
Poi dalla foresta proibita si senti un enorme frastuono e da uno degli alberi usci qualcosa in volo a tutta velocità che sembrava destinato a colpirli. Ma questo si fermo a poca distanza da loro. Era Ron insieme con Luna sulla firebolt di Harry.
“Ron!!!!!! Luna!!!!!” gridarono assieme Harry ed Hermione
Poi Hermione: “Ma siete matti a volare in quel modo, ci avete fatto prendere un colpo.”
“Ciao Harry, Ciao Hermione.” Disse Luna ridendo come una matta
“Ciao” rispose Harry guardandoli
“Miseriaccia non potevamo lasciavi partire senza salutarvi.” Disse Ron
“Hermione.” Intervenne Luna “Io e Ron abbiamo deciso….ehm….”
“Ah. Ne sono molto contenta, Luna.”
“Harry, grazie.” Poi guardo Hermione “Scusami per il male che vi ho fatto.”
Lei si limito a sorridere
“Sapete l’idea del viaggio non è male” disse Luna “Potremo farlo anche noi, Ron?”
“Si lo pensavo anch’io, allora domani si parte, non vedo l’ora d’esplorare il mondo babbano.” Poi aggiunse “Harry…Io.”
“Ron.”
I due si strinsero la mano.
“Ci vediamo quando torno amico mio.”
“Si Potter.”
I due si sorrisero nuovamente.
“Ciao Hermione.” disse Luna
“Ciao Luna”
Ron freno la scopa. Fierobecco andò avanti.
Ron e Luna guardarono l’ippogrifo sparire al orizzonte, e poi tornarono alla scuola.
Intanto Harry ed Hermione volavano verso nuove avventure, verso il futuro e verso il loro nuovo ed eterno amore.

Fine.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

belixxima xd

Anonimo ha detto...

sei cretino!la storia è bellissima ma devi fare il seguito,intelligente!!!!!!!!

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