lunedì 3 marzo 2008

Due streghe

Capitolo Quinto: la torre d'astronomia


Ron aveva appena lasciato Harry nel corridoio vicino alla porta del infermeria, alla ricerca di un caffè da portare al amico.
Mentre camminava sospirava e a stento tratteneva l’emozioni.
“Dovrei esserci abituato ormai,” pensava “a questo senso di inutilità, e invece…” e colpì il muro con un pugno carico di rabbia.
“Perché?” gridò “Perché?” e continuava a colpire e pensava: “Perché devono soffrire cosi tanto? E perché io sono cosi inutile. E’ sempre stato cosi fin da quando eravamo bambini: Hermione è la mente, la nostra parte razionale e Harry è il coraggio, lo spirito di sacrificio, io invece sono il buffone, l’inutile bravo ragazzo. Adesso che i miei due migliori amici soffrono, non sono capace di fare niente per loro. Sei inutile, Ronald Weasley, inutile...”
“Ron…”
Sentitosi chiamare, il ragazzo si voltò. E vide che era una ragazza dai capelli biondi.
“Luna…” mormorò il giovane mago.
“Ron, non fare cosi ti fai male e basta.”
Il ragazzo sorrise amaramente con lo sguardo basso.
“Dov’eri?”
“Con Ginny.” Rispose la strega mentre si avvicinava.
“Oh, mi sono dimenticato di lei, sarà preoccupata.”
“Sì. Il fatto di Hermione l’ha sconvolta, ma Draco le sta….”
“….Malfoy.” sussurrò Ron sorridendo.
“E tu come ti senti?” gli domandò la ragazza.
“Come vuoi che mi senta, vedo il migliore amico a pezzi e la mia migliore amica in coma. Mi sento inutile, Luna.”
“Ron…”
“Giuro che se Hermione dovesse… Io troverò quel bastardo e il bacio di un dissennatore gli sembrerà il paradiso a confronto di quello che gli farò. Luna non può morire, non può…”
“L’ami ancora Ron?” gli domando Luna a bruciapelo.
Il rosso la guardo stupefatto, poi le sorrise, si avvicinò a lei e la strinse a se per poi baciala, poi continuando a tenerla fra le braccia braccia.
“Luna, io ti amo, lo sai vero? Amo solo te, ma” e si fermo un istante “Ma voglio bene a Hermione, come ne voglio ai miei fratelli, o a Ginny e ad Harry. Più di un anno fa avevo confuso quello che provavo per lei con l’amore, invece era affetto o forse solo un capriccio d’adolescenza. Ho capito cos’è veramente l’amore con te, Luna Lovegood.”
“Sei fantastico, Weasley….” disse la ragazza e poi lo abbracciò e si accoccolò al suo fianco, sentendo il calore del corpo del ragazzo.
“Ti amo, Luna.” pensò Ron “Ti amo principalmente per come mi guardi, sento che hai fiducia in me, e mi fai sentire molto migliore di quello che sono in realtà…”
Si sentirò dei passi veloci, qualcuno si stava avvicinando. Ron alzò lo sguardo e non riusciva a credere a suoi occhi, pensava che quel uomo forse morto e invece stava camminando verso di lui con passo deciso.
“Ron…. dov’è, Harry?” gli domando fermandosi di scatto.
“Vicino al infermeria.” rispose lui stupefatto, anche Luna non riusciva a crederci.
Mentre l’uomo continuava a camminare, il ragazzo notò che portava in mano una valigia vecchia e rovinata.
“Pensavo, credevo…..” cercò di dire Ron.
“Che fossi morto?” disse lui “Dovresti saperlo che i malandrini non sono cosi semplici da uccidere.”
I tre raggiunsero Harry che non gli aveva sentiti arrivare, si voltò soltanto quando sentì una calda mano sulla spalla.
“Professor Lupin… Remus sei vivo? Che ci fai qui?”
“Harry, sono venuto per mantenere a una promessa, ultima promessa che ho fatto a tuo padre.” disse e presa la bacchetta e puntata contro la valigia disse: “Leviosa”. La valigia levitò fino ai fianchi di Remus, poi lui disse: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.” E la serratura fece un scatto metallico e la valigia si aprì. Remus prese una grossa busta e la passò a Harry dicendogli: “Questa te l’ha manda tuo padre. Mi è arrivata alcune ore prima della morte dei tuoi genitori.”
Sulla vecchia e ingiallita busta c’era scritto: “A Remus Lupin. Da consegnare ad Harry, il 31 ottobre 1998.”
Harry guardò la missiva, poi guardò ex-professore, ma subito abbassò gli occhi e disse: “Dopo, quando Hermione starà meglio.”
“No, Harry, adesso. Credo che sia importante, tuo padre mi ha scritto di dartela oggi. Non so perché.”
Il giovane mago prese la busta con mano tremante e l’apri, dentro c’erano altre due buste ognuno con un nome scritto sopra Harry, ma fu la seconda a sorprendere tutti, il nome scritto sulla seconda busta era: Hermione. Harry dallo stupore fece cadere la busta più grande, e da essa vennero fuori una fotografia che il giovane mago raccolse, ma non riusciva a credere a ciò che vedeva. La foto ritraeva i Potter; James con in braccio lui ancora bambino, Lily con uno splendido vestito bianco e accanto a lei Hermione con indosso un vestito viola.
“Che vuol dire questo? Perché in questa foto c’è Hermione con i miei genitori. Com’è possibile?”
Fu Lupin a rispondere: “Hermione è stata colpita da un Hermes, giusto?”
“Sì, vuol dire che lei è andata indietro nel tempo, e ha conosciuto i miei genitori?” domandò Harry.
“Sì, ma forse tutto sarà chiarito leggendo la lettera di James.” disse Lupin che intanto pensava: “Ma perché un magiamorte la colpirla con Avada Kevadra. Perché sceglie di usare un incantesimo così complicato come un Hermes? E soprattutto chi era quel mangiamorte?”
Harry aperta la lettera del padre iniziò a leggerla:
“Caro Harry,
credo che tu sia rimasto molto stupito nel vedere con noi, nella foto, la tua amica Hermione. Lei ci ha raccontato tutto di te, dei tuoi amici, delle tue imprese. Sono fiero di te, di quello che sei diventato e della tua forza. Sei un uomo, un uomo onesto e saggio, non avrei potuto chiedere di meglio per mio figlio, che diventasse un eroe. E che avesse accanto amici come: la dolce e intelligente Hermione e il fedele e coraggioso Ron, so che per te sono stati la famiglia che non hai mai avuto. Dio quanto vorrei poterti essere accanto adesso, figlio mio, ma mi basta anche averti visto attraverso gli occhi della persona che ti sta più vicino...”
La porta si apri e ne uscì Madama Chips che disse: “Potter, credo che la signorina Granger si stia per svegliare.”
Harry non diede il tempo al infermiera di finire la frase e si precipitò dentro, mettendosi in tasca la lettera di suo padre e lasciando che Remus raccogliesse quella per Hermione.
Arrivato al capezzale del letto, a gli si strinse il cuore a vederla in quello stato, era peggio di quando fu pietrificata al basilisco o schiantata nel ufficio misteri. Si avvicinò le prese la mano stringendogliela forte.
“Hermione, ti prego svegliati, torna da me, io…io…ti…” sussurrò poi sentì la giovane strega mugugnare qualcosa: “Harry…. Lily….James…. No, no, non adesso non posso and….” poi ci furono delle convulsioni molto forti.
Harry cercò di trattenerla e gridò: “Madama Chips, Remus presto venite, sta male, Hermione sta male svelti…”
I due corsero subito seguiti da Ron e Luna.
“Oh per il grande Merlino.” esclamo Madama Chips “Si sposti signore Potter.” E strattonò Harry.
“Che succede? Cosa ha?” domandò Harry.
“Mi lasci lavorare.” Rispose la strega guaritrice.
“Harry!” lo chiamò Lupin “Sembra che qualcosa stia trattenendo Hermione in quel tempo o forse e lei che vuole rimanere nel passato. Se non torna al più presto potrebbe rimanere per sempre nel passato o tra due dimensioni temporali.”
“Cosa? Allora bisogna fare subito qualcosa.” disse Ron aggittato.
Madama Chips tentava dei incantesimi di richiamo, ma niente sembra avere effetto.
Le convulsioni finirono, ed Hermione ricominciò a delirare: “Non posso andare via, devo aiutare Lily…devo aspettare i soccorsi… devo… Harry… Harry… Harry, devo proteggere Harry, il piccolo Harry ha… bisogn… di me, ho promesso a… anche per lei. Non voglio ancora… tornare... non devo ancora torn…”
Harry era terrorizzato e gridò: “Avanti, volete fare qualcosa?”
“Harry….” Sussurro Hermione
“Sono qui, Hermione” le disse e si avvicinò “Sono qui vicino a te.”
“Harry….”
“Harry, chiamala, parlale, dirle di tornare. Deve avere una ragione per tornare, qualcosa di più importante di quello che la trattieni lì.” gli disse Remus.
Il ragazzo annuì e poi si rivolse di nuovo alla strega: “Hermione, Hermione, torna da me, torna da me, ti prego. Io non posso vivere senza di te.” E aveva gli occhi rossi di lacrime.
“Non puoi lasciami, non puoi. Siamo sopravissuti a una guerra, non puoi lasciami, ti prego. Hermione, ti prego svegliati, ti prego.”
“Harry...”
“Sì sono qui, ma tu ora torna… Hermione… io… io… ti amo, tu sei tutto per me, sei la mia vita, io non sono niente senza di te. Ma adesso svegliati, non puoi lasciami proprio adesso che ho avuto il coraggio di dirti cosa provo. Ti amo, Hermione, ti amo. Non lasciami, non puoi lasciami, amore mio.”
“Harry, Harry… Harry…” disse lei e poi il silenzio. Un minuto forse meno, ma ad Harry Potter sembrò una vita.
Poi lei apri gli occhi e lo vide. Vide quegli occhi smeraldo, pieni di lacrime, la cicatrice sulla fronte, i capelli ribelli, e la sua bocca aprirsi in un sorriso.
“Ciao…” Gli sussurro lei.
“Ciao, ben tornata.” le rispose lui.
“Dimmi che sei tu, Harry, dimmi che non sei un sogno.”
Lui le sorrise e allungò un braccio e gli tocco il viso, poi l’ho abbraccio forte.
“Mio Dio, Harry.” esclamò la giovane strega iniziò a piangere “Perdonami, perdonami.”
Lui l’allontano dolcemente e la guardò negli occhi e le disse: “Di cosa dovrei perdonarti?”
“Di non essere riuscita a…” cercò di dire ma fu fermata dalle parole di madama Chips: “Ora basta la mia paziente deve risposare adesso, tutti fuori.”
La guaritrice sapeva da sempre essere molto convincente, persino il professor Silente, doveva cedere il passo di fronte a lei, lui poteva essere il preside della scuola ma lei era la regina del infermeria, cosi li butto tutti fuori. E poi si rivolta a Hermione: “E ora tu, ragazzina, riposati, non deve essere stato uno scherzo quel viaggio nel tempo?”
La giovane strega obbedì e ricadde nel letto, chiuse gli occhi, e un'idea prese forma nella sua mente, Harry le aveva detto che l’amava, l'aveva sentito o l'aveva solo sognato.
Intanto fuori dal infermeria, Ron guardava Harry con sorriso complice.
“Cosa c’è?” gli domando il moro.
“No, niente, ora stati meglio?”
“Certo che sì, la nostra migliore amica è tornata e sta bene.”
“Sì certo è tornata grazie a te, grande eroe.”
“Ehi non prendermi in giro, Ron…”
“Se non posso farlo io che sono il tuo miglior amico chi può?”
I due si misero a ridere, intanto Remus e Luna erano andati avanti. La corvonero raccontava al ex professore di difesa contro le arti oscure di certi tarli vampiro molto pericolosi.
Mentre i due migliori amici camminavano l’uno di fianco all’altro per il corridoio, Ron gli domando: “Allora come ci se sente?”
“Per cosa?”
“Come si sente Harry Potter ad aver detto a Hermione Granger che l'ama.”
“Che?!!!” gridò lui.
“E si Harry, l’hai detto: ‘Ti amo, Hermione, ti amo. Non lasciami, non puoi lasciami, amore mio’” disse il mago dai capelli rossi imitando discretamente la voce del amico.
“Ho detto d’amarla.”
E Ron annuì.
“Oh mio Dio, ora che faccio… ho rovinato tutto, Ron.”
“Nah, sono successe cose peggiori in questa scuola di Harry Potter che si dichiara alla sua migliore amica.”
“Ah si, per esempio?”
“Fammi pensare. Fred e Geoge, Percy, io che m’innamoro di quasi tutte le grifondoro tranne mia sorella Ginny, Voldemort, mio fratello Bill che si sposa con una francese per giunta mezza veela.”
“Basta scherzare, Ron, sono nei guai seri. Ho rovinato tutto.”
“E basta. Non hai rovinato niente, sarà bellissimo invece. E poi se sono sopravissuto io a dire a Hermione che l’amavo.” disse il rosso ridendo contagiando l’amico e poi aggiunse “Ti va di farti una partitina a Quidditch?”
“Ok” rispose Harry
Raggiunta la torre di Grifondoro per prendere le scope stavano per entrare, ma Harry si mise le mani in tasca ritrovando la lettera di suo padre e domandò all'amico: “Ron, ti dispiace se facciamo un’altra volta?”
Ron guardò la lettera, sorrise e rispose: “Nessun problema. Ci vediamo più tardi” ed entrò nella sala comune.
Harry arrivò in riva al lago, si sedete sul tronco di un albo e riaperta la lettera rincomincio a leggerla:
“Caro Harry,
credo che tu sia rimasto molto stupito nel vedere con noi, nella foto, con la tua amica Hermione. Lei ci ha raccontato tutto di te, dei tuoi amici, delle tue imprese. Sono fiero di te, di quello che sei diventato e della tua forza. Sei un uomo, un uomo onesto e saggio, non avrei potuto chiedere di meglio per mio figlio, che diventasse un eroe. E che avesse accanto amici come: la dolce e intelligente Hermione e il fedele e coraggioso Ron, so che per te sono stati la famiglia che non hai mai avuto. Dio quanto vorrei poterti essere accanto adesso, figlio mio, ma mi basta anche averti visto attraverso gli occhi della persona che ti sta più vicino. Avrei voluto insegnarti le grandi cose delle vita, ma le hai imparate da solo. Hai imparato che per certe cose bisogna combattere, rischiare la vita, anche sacrificarsi, una di queste è la libertà, senza libertà la vita non è degna d’essere vissuta. Ma troppa gente la da' per scontata ed è sbagliato. Hai visto quanto poco è bastato che tutto il mondo perdesse la libertà per colpa di un pazzo come Voldemort. Bisogna sempre vigilare, combattere, e anche essere disposti a sacrificare tutto anche se stessi per un bene più grande.
Harry tu sei stato l’uomo del destino per ben due volte nella guerra contro Voldemort, sei stato scelto dal fato per essere un eroe, può essere bellissimo e al tempo stesso orribile, ma si sempre fiero di quello che sei.
Non lasciare mai che le cose ti scivolino addosso; grida, arrabbiati, protesta ogni volta che vedi una cosa che non va, che va contro la tua coscienza, che è un ingiustizia. Vedi un uomo solo con può cambiare il mondo ma qualcuno, figlio mio, deve pure iniziare.
Ricordati di difendere i tuoi amici e la tua famiglia perché possono essere il tuo tesoro più grande e non è necessario che abbiate tutti lo stesso cognome, la famiglia è dove sta il proprio cuore. Neanche io ho avuto una famiglia fin quando non sono arrivato a Hogwarts, i miei genitori i tuoi nonni non erano molto presenti nella mia vita, erano sempre in viaggio. Per ragioni diverse ognuno di noi malandrini era orfano, come sai Sirius per le sue idee è stato considerato un traditore, Remus per la sua condizione era una specie di appestato e anche Peter non era ben visto. Cosi ci siamo trovati e siamo diventati più che amici, eravamo dei fratelli.
Adesso vorrei parlarti del amore, credo che non sia cosa più bella, ma al tempo stesso spaventosa dell’amore, te ne stai lì tranquillo a pensare a fatti tuoi e poi bang, arriva e ti sconvolge l’esistenza, credo che sia il più grande scherzo del mondo intero. Non so se lo sai, ma fra te e tua madre non fu proprio amore a prima vista, o meglio fu un colpa di fulmine per me, ma all'iniziò le stavo proprio antipatico, poi al ultimo anno di scuola, siamo riusciti a conoscerci e ci siamo innamorati. Poi il matrimonio e sei arrivato tu, che sei diventato la cosa più importante delle nostre vite. Harry, quello che vorrei farti capire del amore è che non lo puoi programmare, succede è basta a volte è bello, altre volte è brutto, ma non ti lascia mai indifferente. Può nascondersi ovunque, può essere anche nei posti più impensabili e può prendere qualsiasi sembianza, potresti aver avuto il vero amore sotto gli occhi per anni senza che tua te ne sia mai accorto.
Ma soprattutto non avere paura. Credi in quello che provi e credi nella persona che ami, perché lei non potrà mai farti del male. Ama Harry, ama con tutto te stesso.
 
Tuo Padre
James Potter”
 
Harry alzo lo sguardo dalla lettera, dopo averla piegata se la rimise in tasca e guardo l’orizzonte del lago Nero, sorrise pensando: “So a chi ti riferisci papa, ma anche senza la tua lettera gli avrei aperto il mio cuore, anzi in un certo senso l’ho già fatto.”
 
Hermione passò tutta la notte in infermeria, poi in tarda mattinata fu dimessa, ma non in tempo per seguire le lezioni della mattina. Tornata alla torre di Grifondoro, trovò la sala comune deserta, ma sul tavolino di fronte al cammino c’era una lettera con scritto sopra: “Per Hermione” lei riconobbe subito la scrittura del suo migliore amico, aperta c’era scritto: “Ci vediamo alla fine delle lezioni nella torre di astronomia, voglio parlarti.
 Harry”
 
Poi la strega sentì che la porta della casa che si apriva ed ecco comparire Remus Lupin.
“Professore!?”
“Ciao, Hermione, sono contento che tu stia bene adesso.”
“Ma come ha fatto a entrare?”
“Come ho fatto a entrare? Ma il professore capo di una casa può sempre entrare…”
“Professore capo? Lei è di nuovo insegnante qui?”
“Sì, sono di nuovo il vostro docente di difesa contro le arti oscure e sono anche il capo di Grifondoro. La professoressa McGranitt non poteva fare il preside e al tempo stesso il professore capo di una casa, e cosi eccomi qui.”
“Ne sono molto contenta e lo saranno anche Harry e Ron.”
“Hermione sapevo di incontrati qui. Vorrei chiederti se puoi raccontarmi cosa è successo, e dove sei stata dopo essere stata colpita da quel Hermes.”
Hermione gli racconto tutto, il professore ascoltava seduto su una poltrona. Quando il racconto finì la giovane strega domando: “Professore mi è rimasto il dubbio d’aver sbagliato a raccontare a James e Lily, quello che sarebbe successo, so che non si dovrebbe interferire con il corso degli eventi quando si viaggia nel tempo.”
“E’ vero. Ma io avrei fatto lo stesso non solo per Harry, ma anche per salvare due cari amici.” rispose il professore e prese dalla tasca una lettera e la consegnò alla ragazza dicendole: “Questa lettera è per te ti è stata scritta da una persona fantastica che tu mi ricordi moltissimo.”
Lei guardò da busta e sull'intestazione c’era scritto solo: “Hermione”
Riconobbe la calligrafia, cosi simile a quella di Harry, la lettara era di Lily.
“Grazie” sussurrò la strega poi guardò l’ora, si rese conto che le lezioni erano finite e Harry l'aspettava alla torre.
“Professore mi scusi, ma devo proprio andare ho un appuntamento.”
“Ah ok!” rispose lui sorridendo “Credo di sapere con chi.”
E lei arrossì per poi corse via. Mentre saliva le scale della torre il cuore le batteva forte. Arrivata in cima, la trovò la torre deserta Harry non c’era, si sedete a aspettare e apri la lettera di Lily:
“Dolce Hermione,
sono contenta d’averti conosciuta e di sapere che il mio Harry avrà vicino una persona cosi meravigliosa come te. Ma non puoi continuare ad amarlo in silenzio. Non avere paura, Hermione, ama con tutta te stessa. Solo tu puoi farlo felice, soltanto con te lui non sarà più solo.
 
Con amore
Lily Evans Potter.”
 
Hermione sentì un fruscio e una presenza alle sue spalle, alzò la testa dalla lettera e sorrise. Poi senti sussurrare il suo nome: “Hermione”. Da una voce calda e dolce, una voce che lei conosceva benissimo fin da quando aveva undici anni. Lei si voltò e lo vide.
Per lui fu come ricevere una scossa elettrica, la conosceva ormai da sempre, ma gli sembrò di vederla per la prima volta.
“Harry, cosa c’è? Di cosa volevi parlarmi?” gli domando lei sorridendo.
“Hermione, io…. ehm”
“Sì.”
Si guardarono negli occhi. Intanto Harry pensava: “No non posso dirglielo, se poi lei non… no non posso perderla come amica. Tutto deve continuare in questo modo.” E disse: “Hermione volevo solo sapere se volevi venire con me a Hogsmeade domani? Naturalmente sei stai bene?”
Lei era un po’ delusa e rispose: “Sì certo, Harry nessun problema, mi sto benissimo.”
“Ah ok scendiamo per la cena?” le domando lui.
“Si” rispose e gli sorrise.
Harry più vicino al uscita, si incammino verso la porta. Hermione guardo la lettera di Lily stretta nel suo pugno. “Lily, Lily” pensò “Se non lo fermo ora, lo perderò. Prima o poi lo perderò come amico. E poi ieri in infermeria ha detto…” e lo chiamo: “Harry? Posso farti una domanda?”
Lui si voltò e gli rispose: “Sì.”
“Cosa provi per me? Ieri hai detto d’amarmi…”
“Sì, ma è stato un errore, ti prego di dimenticarlo.”
Tra i due calo un strano silenzio.
“Harry, io non voglio dimenticarlo.” disse lei “Perché, io ti amo Harry. Ma tu cosa provi per me? Mentivi quando mi hai detto che mi amavi?”
Di nuovo tra i due calò il silenzio
“Tu mi ami, Hermione? E da quanto?”
“Non lo so, forse da sempre.”
“Hermione, lo sai che adesso le cose tra noi non saranno più come prima, che non potremo più essere amici…”
La giovane strega non poteva credere a quello che sentiva, l’ho aveva perso, perso per sempre.
“….non potremo più essere amici. Perché saremo qualcosa in più, perché anche io ti amo.”
La ragazza sgranò gli occhi e disse: “Tu mi…”
“Si” disse lui avanzando, l’abbraccio e poi dolcemente la bacio sulle labbra.
Finito il bacio Harry non sapeva bene che dire.
Mentre Hermione sorrideva e gli disse: “Andiamo a cenare” e lo supero di un paio di passi, ma lui le prese la mano e la strinse.
Poco dopo comparvero mano nella mano nella sala grande per la cena, da lontano, nel tavolo dei professori, Remus li vide e nella sua mente ai volti felici dei due ragazzi si sovrapposerò quelli di James e Lily Potter.

Fine

E’ finita. Vi ringrazio tutti chi ha letta e chi l’ha commentata. Considerò Due streghe la cosa migliore che abbia scritto. E mi ha stupito tutto questo successo, è stato molto bello e al tempo stesso spaventoso; ero preoccupato di potervi deludere che la storia poteva diventare brutta e non ciò dormito la notte e sono diventato molto stupido, per non dire di peggioMi piace pensare d’essere stato il primo a pensare e scrivere una storia del genere, dove s’incontrarono i migliori personaggi
femminili della saga di Harry: Lily ed Hermione.
Mi auguro che vi sia piaciuta, e detto questo vi do un arrivederci, almeno fino a settembre per quanto mi riguarda non ci saranno nuove storie.
Grazie ancora.




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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Belliximo! IL finae ke tutti avremo sognato ma ke la Rowling nn ci ha regalato! continua a scrivere ti prego! fallo x tutti noi ke nn poxiamo ke continuare a sognare attravers i tuoi scritti! 6 unica! tadbxs
P.S. continua soprattutto quella dv ritonano adolescenti! nn sto + nella pelle

Anonimo ha detto...

Ehi Dalastor! Scrivi benissimo, apparte qualche errore di calligrafia i tuoi racconti mi hanno fatto commuovere, sono stupnedi:] Ma mi stavo chiedendo come mai non hai continuato la storia delle Granger Girls, io l'ho letto fino all'ultimo capitolo..ma finisce così? Cerca di continuare ti prego..amo questo sito <3
Tua appassionata fan
Regina ^^

Anonimo ha detto...

stupendo,bellissimo,fantastico!!!!!!!!!! è la storia più bella del mondo, nessuno riuscirebbe a fare di meglio!!però devi stare più attento all'ortografia e alla punteggiatura!

Anonimo ha detto...

ho appena letto tutta la storia ed è stupenda!!!! è davvero fantastica e mi ha fatto anhce un pò piangere ma sta attento all'ortografia e agli errori!!!!!!!cmq bravooooo

Anonimo ha detto...

Mi associo a tutto quello ke ho letto...
La storia è davvero bellissima, quella che tutti i fan della coppia Harry/Hermione sognavano ma che la Rowling non ha realizzato!!
Solo un consiglio: cerca di fare attenzione agli
errori ortografici... possono rendermigliore la storia!!!

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