lunedì 3 marzo 2008

Granger Girls

Capitolo Quindicesimo: Parole d’amore


“Oh merlino…” esclamò Tim subito dopo il bacio “Perdonami Granger… Io non volevo…”
Harmony era arrossita, ma gli rispose: “Non ti preoccupare, Tim, non è successo niente….”
Lei gli prese la mano e sorridendo dolcemente, disse: “Certe cose bisogna farle in due…”
“Granger…”
“Harmony… chiamami Harmony…”
“Ok, Harmony…”
“Dove ci troviamo, Tim?” domandò la strega.
“Siamo al interno della foresta proibita, in una radura.”
“Nella foresta proibita? E adesso che facciamo?” ma la strega non sembrò per niente impaurita dalla situazione, poi si sentirono dei rumori provenire dal fitto degli alberi, qualcosa stava uscendo dalla boscaglia, dirigendosi verso di loro ed era un essere molto grosso.
“Harmony hai con te…” sussurrò Tim voltandosi verso di lei.
La strega aveva già preso la sua bacchetta e disse: “Mia madre dice di non lasciarla mai…”
“Un ottimo consiglio…” e anche Tim prese la sua.

Tim e Harmony si trovavano al ballo di halloween, e mentre ballavano al centro della sala grande il ragazzo le sussurrò qualcosa al orecchio la ragazza sorrise e lui la baciò. In quel momento la strega si svegliò nel suo letto, nel dormitorio di Grifondoro e ripensando al bacio sorrise.
“Oh finalmente ti sei svegliata, ci hai fatto preoccupare a tutti. Stai sorridendo, chi stavi sognando?”
“Nessuno…” rispose la strega tutto rossa in viso.
“Per me tu hai sognato mio cugino…”
“Acrux...”
“A proposito ieri tu eri svenuta, quando vi abbiamo trovati, Tim Drake ti portava tra le braccia, deve averti portata per chi sa quanto attraverso la foresta proibita. Cosa vie successo?”
“Siamo stati attaccati da trows. Tim mi ha difeso..”
“Tu ti sei fatta proteggere da Drake? Chi sei tu? Che ne hai fatto della vera Harmony Granger?”
“Stupida… Tim… ehm Drake…” rispose Harmony sorridendo.
“Miseriaccia Drake è tosto, ma dopo tutto lui è un uomo, è maggiorenne, mi ricorda un po' zio Harry o il mio James”
“Harry!! Tu pensi che assomigli a Harry?”
“Si... non tanto nel fisico, quanto nel carattere, sembra uno che sa cosa vuole. Ah Harmony, dovevi vedere cosa è successo quando vi abbiamo trovato, tu eri svenuta tra le braccia di Drake. Acrux voleva perderti, ma Drake non voleva lasciarti. Pensavo sarebbe finita male, ma è intervenuto lo zio Harry che ha detto a quei due: ‘Se permettete questa è mia figlia’”
“Vuoi dire che Harry sa di Acrux?”
“Se lo sa… quando mio cugino a gridato: ‘Questa è la mia ragazza.’ Lo hanno sentito pure i nani sordi delle miniere del Galles.”
“Oh cavolo… come pensi che la prenderà?” domandò Harmony.
“Chi? Drake? Non tanto bene aveva una faccia…”
“Ma che c'entra Tim? Io parlavo di Harry?”
“Ah… guarda se mio padre sapesse di James credo che gli verrebbe una crisi isterica, ma zio Harry mi sembra più aperto di mentalità.”
“Ma!? Speriamo. A proposito chi ha vinto?” domandò Harmony alzandosi dal letto.
“Chi ha vinto? Ehm… signorina Granger sei il nuovo cercatore di Grifondoro!!”
“Veramente?!” e la ragazza iniziò a saltare dalla contentezza. “Sono il nuovo cercatore… che bello!!”

Harry la mattina dopo mentre andava a fare colazione, ripensava alla sera precedente.
Dopo essersi sincerato delle condizioni di Harmony, e lasciata la ragazza con Hermione andò a parlare con Tim, lui si trovava in infermeria dove aveva appena finito di farsi curare le ferite.
“Come va, ragazzo?” domandò Harry.
“Bene professor Potter, grazie.”
“Drake… io ti devo ringraziare per aver protetto mia figlia dai trows.”
“Abbiamo combattuto insieme, professore, Harm… Granger è una ragazza molto forte e preparata.”
“Lo so somiglia a sua madre…” sussurrò Harry.
“Professore… Granger sta bene?”
“Si, Drake, domani non avrà più niente.”
Il ragazzo sospirò come se gli si fosse tolto un peso dal cuore.
“Mi hanno detto che sei molto bravo come portiere. Quest’anno grifondoro avrà una squadra molto forte…”
“Non quanto lo era la sua signore… la sua squadra resta ancora quella dei record…”
“Che farai dopo la scuola, signor Drake, il professor Weasley mi ha detto che sei stato contattato sia dai Falmouth Falcons …”
“e anche dal Montrose Magpies, signore.”
“Caspita, potresti essere il nuovo portiere della nazionale….”
“Non credo… ho altri piani…”
“Cosa?” domandò Harry.
“Voglio essere un auror… devo trovare una persona…. Ora professor Potter vorrei andare.”
“Si, certo….”
E Tim se ne andò, incontrando sulla parta la McGranitt che salutò.
La preside entrò e domandò a Harry: “Come sta, Harmony?”
“Bene, si prenderà dopo una bella dormita, professoressa….”
“Cosa ne pensi di Drake, Harry?”
“Mi sembra un bravo ragazzo, ma vedo in un velo di tristezza e una grande rabbia…”
“Hai sentito parlare dell’attentato a Pequod Street?” domandò la preside.
“Si, certo sono morti più di trenta persone….”
“Tra le vittime c’erano anche la ragazza di Tim, Stefany, e il suo miglior amico Conner… da quel giorno quel ragazzo cambiò...”
“Posso capirlo…” disse Harry abbassando lo sguardo.
“Mi ricorda te, Harry…. E ho paura che potrebbe fare qualche sciocchezza…. Ha bisogno di una giuda di qualcuno che sappia cosa sta passando… di qualcuno che possa indirizzare la sua rabbia… e non c’è persona migliore che io conosca meglio di te per farlo… Harry stagli vicino aiutalo”
“Io non sono un mentore… non sono Albus Silente… forse dovrebbe chiederlo a David Giles…”
“Mi fido di David, come di me stessa, ma lui non è come te o come il professor Silente… David conosce solo vendetta e odio… tu hai il potere dell’amore, tu lo conosci…”
“Forse un tempo… adesso… adesso per me amore è solo una parola….”
“No, per te amore è Hermione Granger, è sempre stato così…” disse anziana preside sorridendo.
Il mago non rispose.
“Harry, ti prego di considerare l’idea di star vicino a quel ragazzo, ne ha bisogno….”
“Ci penserò, professoressa… ora se mi permette vorrei vedere un attimo mia figlia…” disse lui sorridendo “Buona notte…”
“Si, buona notte professor Potter…” disse la McGranitt sorridendo.
Harry uscì e si diresse vero la torre dei grifondoro.

Nello stesso momento, in cui Harry andava verso la sala grande Hermione era al tavolo del professori ripensava al sera prima al suo incontro con Acrux e alla chiacchierata con Harry.
Harmony dormiva nel suo letto, nonostante fosse stata ferita la ragazza era serena e tranquilla, e stava persino sorridendo.
“Piccola mia….” Sussurrò Hermione guardandola “Come sei cresciuta…” e sospirò “… mi chiedo se ho fatto bene a portarti qui…”
La ragazza mugugnò qualcosa nel sogno: “…mmm Hai visto Harry… sono un cercatore come te… sei fiero di me… papà…”
“Harry… Harry…” sussurrò la madre sorridendo “Sono un po’ gelosa… sia perché tesoro mia una volta ero io il tuo punto di riferimento… sia perché tu sei vicina a lui… mentre sembra che io non possa esserlo più come una volta…” si fermò un attimo “E’ proprio vero che le ragazze hanno una venerazione per i padri….” E sorrise ad Harmony “Lui è fiero di te, piccola, quanto lo sono io… non ho mai visto un padre così fiero di una figlia appena conosciuta….”
La ragazza mugugnò: “Acrux… mio Acrux…” e sorrise, e poi aggiunse: “non piangere Tim… ti prego…”
La madre la guardò ed esclamò : “Tesoro, mi sa che ti stai per ficcare in un grosso guaio… simile a quello che ho avuto io alla tua età…” Poi sentì due persone gridare giù in sala comune. “Ma che succede?” si domandò alzandosi, uscendo dal dormitori e scendendo in sala comune, lì ci trovò Robin Lefler e Acrux che litigavano.
“Non m’interresa che tu sia prefetto, Malfoy, tu qui non ci puoi stare tanto meno salire nel dormitorio femminile. Sono le regole, regole che tu dovresti conoscere…”
“Me ne frego delle regole, voglio vederla Lefler, voglio vederla… io devo vederla… togliti dalla mia strada Grifondoro altrimenti…”
“Altrimenti cosa?” domandò Hermione al serpeverde scendendo i pochi gradini rimasti e avvicinandosi ai due ragazzi.
“Professoressa Granger… la prego… voglio vedere Harmony…”
“Sta bene, ora sta dormendo…” disse la strega.
“Professoressa!?” disse la caposcuola.
“Non preoccuparti Robin.” Poi ad Acrux “Non so come sei entrato qui… ma non dovresti esserci… torna al tuo dormitorio Acrux…”
“Si...” disse il biondo un po’ sconsolato e andò verso la porta-ritratto.
“Ah Signor Malfoy…” lo chiamo Hermione.
Il ragazzo si fermò senza girarsi.
“… Lei è il primo serpeverde che riesce a entrare nella casa di Grifondoro nei mille anni di questa scuola. Complimenti neanche suo padre c’era riuscito.” disse la strega sorridendo “Per quanto riguarda Harmony, Acrux, ti manderò un gufo quando si sveglia e le dirò che sei passato.”
“Grazie, professoressa…” e il giovane mago uscì.
“Professoressa e non gli fa niente… nessun puntò in meno?”
“No, a dire il vero gli avrei dato punti in più per la sua determinazione… e il suo amore. Ah Robin, il signor Drake sta bene?”
“Si, professoressa, aveva solo una ferita al braccio… lui è forte…”
la strega sorrise e aggiunse: “Si, e mi ricorda qualcuno… Robin vai da lui, ci sono cose più importanti dei compiti di un caposcuola…”
Robin guardo Hermione, sorrise e gli rispose: “Grazie professoressa…” ed uscì per andare al infermeria.
La strega risalì nel dormitorio non se la sentiva di lasciare la figlia da sola, poco dopo arrivò Harry che esclamò: “Ecco come sono fatti i dormitori delle ragazze, me lo sono sempre chiesto…”
“Ecco finalmente hai visto ogni angolo del castello. Però immaginavo che tu c’eri già stato qui quando stavi con Ginevra.”
“Ehi per chi mi hai preso, Hermione…”
Harry si sedette dal lato opposto del letto a Hermione, guardò Harmony, poi sorrise e disse: “Io la trovo bellissima...”
“Sei un po' di parte, Harry.”
“Non scherzare, non riesco a pensare a cosa farei se le accadesse qualcosa... Dio la conosco da poche settimane, ma.... non riesco a esprimermi bene, Hermione...”
“Si chiamare amore, solo amore Harry...”
“E' già...”
Hermione guardò Harmony e poi Harry “Sono preoccupata.... molto preoccupata per lei... per i pericoli che potrebbe affrontare”
“Hermione io vi difenderò.... tu e lei siete... non permetterò a nessuno di farvi del male.”
“Lo so...”
“Hermione io...”
La strega si avvicinò al mago e si mise seduta sul letto della figlia. Hermione e Harry si guardavano negli occhi. Lui gli accarezzò il viso e poi sussurrò: “Hai idea di quanto mi sei mancata....”
“Harry io... io non volevo...”
“Shhhh... silenzio....” disse lui.
Hermione sorrise abbassando lo sguardo
“Io... Io ti am...” sussurro lui
“No Harry... ti prego... non dirlo....”
“Perchè?”
“Non sono pronta a sentirtelo dire... e tu non sei pronto a dirlo... lo dici solo perché hai avuto paura di prendere Harmony...”
Harry non disse una parola e tra i due cadde un gelido silenzio, poi entrarono le ragazze e furono stupite nel vedere il professor Potter nel loro dormitorio, ma alcune di loro ne furono molto contente, tutte a dire: “un professor Potter di quanto, un professor Potter di la” come tante oche starnazzanti.
Hermione alzò gli occhi al cielo pensò: “Ma guardale come somigliano a Lavanda, o a Calì o peggio ancora a Romilda Vane. Certo che Harry continua ad avere un certa presa sui cuori femminili. Ma posso vantarmi ed essere unica ad averlo amato per quello che era… il mio Harry… mio, solo mio. Ma guarda sembrò ancora una ragazzina e sempre così con lui… Harry Potter mi fa tornare a essere una ragazzina del età di nostra figlia.”
“Hermione…” disse lui “Hermione… ehi?”
“Si, Harry... come?” tornando alla realtà.
“Io vado se ci sono novità per Harmony fammi sapere ok?”
“Si… ma dovrebbe stare bene…”
“Lo so è forte…” disse lui prima andarsene, gli sorrise e poi si diresse verso la porta, ma prima si voltò un attimo verso l’ammiratrici e disse loro: “Ragazze… buon notte….”
Molte sospirarono e andarono in brodo di giuggiole.
Hermione alzo gli occhi al cielo e scosse la testa, poi senti due di loro parlare.
“Ho sentito dire che ha un ungano spinato tatuato sul petto.”
“Merlino quanto è sexy…”
Poi intervene un’altra “Non è vero ha il tatuaggio di un ippogrifo…”
Hermione pensò: “Oh Dio ancora questa storia dei tatuaggi… adesso mi diverto…” e disse: “In realtà ha una fenice sulla spalla destra…”
“Come professoressa?” domandò una ragazza.
“Il professor Potter ha tatuata una fenice sulla spalla destra.” Disse Hermione sorridendo.
“Veramente?” domandò un’altra.
Tibby stava morendo dal ridere, ma non lo dava a vedere.
“Si, è sotto la fenice c’è scritto il nome di una persona molto importante per lui.”
“Professoressa è il suo nome…” domandò imbarazzata una ragazza.
“No, è Lily, il nome di sua madre…” e poi pensò “Sto facendo passare Harry per un mammone italiano…”
Le ragazze domandarono altre cose su Harry, ma anche su Draco, David e Ron, alcune di loro poi parlarono dei loro ragazzi. Hermione si diverti molto. Era strano sentirsi bene fra quelle ragazze, sentire che loro l’ammiravano, che volevano essere come lei, quando alla loro età Hermione Granger non era altro che una secchiona so tutto io, una tipa strana che aveva come migliori amici due ragazzi, ma col tempo la secchiona era diventata una fra le ragazze più invidiate della scuola, lei era stata scelta da Victor Krum per il ballo del ceppo, e lei era la migliore amica del ragazzo più affascinante della scuola, ma nonostante tutto restava sola in quel dormitorio, nessuna la invitava ai pigiama party o a gli raccontava dei pettegolezzi o a gli consigliava qualche cosmetico.
Dopo un po’ la strega lasciò le sue allieve e scese in sala grande dove trovò a dormire sulle poltrone Harry e David e sul divano Ron. Hermione sorrise e sussurrò: “Gli uomini della mia vita….”. Guardò Ron e pensò: “Il mio secondo migliore amico, l’uomo più onesto e buono che abbia mai conosciuto, e che ha il cuore più grande del mondo.”
Nel sonno Ron mugugno: “Forza cannoni… Luna… ti amo Luna.”
Hermione sorrise e poi guardò David. Lui dormiva con la sua spada vicino. “David Giles…” Pensò la strega “A lui io e Harry dobbiamo la vita… è l’uomo più freddo che abbia incontrato, ma anche il più solo….”
In fine la strega guardò Harry e pensò: “L’uomo che amo… l’uomo che ho sempre amato… il padre di mia figlia… non mi ricordo quando mi sono innamorata di lui… so che è successo.” e sorrise, si avvicinò a lui, si inginocchio, sentì il suo dolce respiro, con le dita seguì la linea di quelle labbra, come se fosse il gioco di una bambina, eccitata e impaurita che potesse svegliarsi. “Harry… il mio Harry…” pensò “Il mio amore… il mio amante… il mio eroe… il mio miglior amico…” e lo baciò, appoggiando lentamente le sue labbra su quelle dell’amato.
Dopo il bacio, quando s’alzò. Harry mugugnò: “Hermione… mia Hermione…”
Hermione sorrise, poi sospirò e pensò: “Credo d’amarti come allora, Harry. Ma tante troppe cose sono cambiate e non si può tornare indietro. Ora rivoglio solo il mio miglior amico….”

Harmony e Tibby andarono a fare colazione, sulla porta della sala grande incontrarono Acrux, che abbracciò la propria ragazza per poi baciarla con passione.
“Ho appena saputo. Sarai contenta, piccola?” le disse il serpeverde.
“Sono al settimo cielo, non vedo l’ora di incontrare Harry. Acrux sono un cercatore!!!”
“Io non ne avevo dubbi… Tu sei fantastica, Harmony.” E le sorrise, ed entrarono nella sala di grande.
Quando Tim vide Harmony ne fu molto contento e si alzò per andarle incontro, ma notò che lei e Acrux si tenevano per mano. Il grifondoro sbuffò.
“Tutto a posto, Tim?” gli domandò Robin “Mi sembri nervoso?...”
“No, sto bene…” disse il ragazzo in malo modo.
“Non mi sembra…” disse la ragazza che notò Harmony e Acrux. “Lo sapevi…. Tim”
“Lasciami in pace, Robin, mi passerà…”
“Mi spiace …” gli sussurrò l’amica.
Harmony e Acrux si abbracciarono e lui le sussurrò al orecchio: “Ti amo, Granger…” e intanto lui guardava in direzione del tavolo dei grifondoro.
Harmony sorrise e quando si lasciarono gli rispose: “Lo so… anch’io ti amo. Ciao, ci vediamo a pranzo, Malfoy.”
“Ciao cugino…” esclamò Tibby.
E le due ragazze andarono verso tavolo della loro casa. Drake guardò Harmony e pensò: “Cosa ti aspettavi, Tim, che bastava un bacio… ma cosa sto dicendo io non sono innamorato di Granger… allora perché mi da così fastidio che stia con il suo ragazzo?.... Perché guardo le sue labbra, i suoi occhi verdi?”
Harmony salutò Tim, ma lui distolse lo sguardo. La ragazza non capì il perché di quello strano comportamento, e mentre prendeva posto pensò: “Perché fai così, Tim? Perché non mi guardi?... Dopo quello che abbiamo passato. Dopo…” e rivide nella sua mente il loro bacio “…perché non riesco a togliermelo da testa… era solo un bacio.”
E si mise a fare colazione mentre Faith Baston si congratulava con lei e l’informava degli allenamenti.

Harry aveva raggiunto ormai la porta della sala grande, ma si trovò davanti David o meglio quasi i due si scontrarono. I due professori si misero a ridere.
“Buon giorno professor Giles.” Disse Harry sorridendo.
“Buon giorno professor Potter.” Gli fece eco David e poi aggiunse “Allora chi deve cedere il passo?”
“Come?” domandò Harry.
“In passato due gentiluomini si sarebbero sfidati a duello in una situazione simile.” Spiegò David.
“Allora per fortuna che non siamo nel 700 o 600 e che nessuno di noi due è un gentiluomo…” disse Harry “Altrimenti ti avrei distrutto.”
“Ehi quando dici che non siamo gentiluomini, parla per te amico. Io mi considero un uomo di altri tempi. E poi avrei vinto io.”
“Tu sei un uomo di altri tempi, David.” Disse ridendo Harry.
“Passa va…” e l’immortale si fece da parte.
“Grazie… gentiluomo.”
“Ti faccio passare perché sei più vecchio, Potter.”
“Io!!?”
“Non è colpa mia se quando ci siamo conosciuti, io sembravo tuo fratello maggiore e adesso lo sembri tu.”
“Molto divertente, veramente divertente, immortale… Sono contento che tu sia tornato, mi sento più tranquillo se stai nei paraggi, soprattutto ora che ci sono Hermione e Harmony.”
“Non ti preoccupare… ma la prossima volta fidati di Neville, come guaritore è migliore di me. A proposito devo parlarti di una cosa molto importante e non sarebbe una cattiva idea se ci fosse pure Hermione.”
“Ok… allora ha pranzo va bene?”
“Prima sarebbe meglio diciamo verso le undici, da soli mi raccomando..”
“Non mi hai detto dove ci vediamo, David…”
Il mago sorrise e rispose: “Ti troverò io... Ci vediamo, fratellino” e David se ne andò per il corridoio.
“Si, ciao nonnetto…” disse Harry..

Harry entrò in sala grande, per poi andare a prendere posto accanto a Hermione al tavolo dei professori.
“Buon giorno, Hermione…” le sussurrò lui e si verso una tazza di caffè
“Buon giorno Harry. Dormito bene?” gli domandò mentre imburrava un toast..
“Non tanto…” rispose lui bevendo il caffè.
“Così impari che non puoi dormire in sala comune.” Disse lei sorridendo e diede un morse al toast.
“Mi hai visto… non me la sentivo di stare lontano da Harmony… lontano da te…”
La strega arrossì ripensando al bacio rubato e al sapore di quelle labbra, sapore che non era cambiato negli anni.
“Ricordi le notti passate a guardare il fuoco di quel cammino, a parlare di tutto e di niente… le notti, Hermione, in cui tu mi consolavi dai i miei incubi…. Non so come facevi a saperlo, ma ogni volta che avevo un incubo, e non potevo dormire, tu mi aspettavi in sala comune. Come facevi a sapere quando avevo più bisogno di te? Tu c’eri sempre….”
“Lo sentivo… non era una cosa razionale… io lo sentivo, lo sentivo in me nel mio cuore, Harry, per me era naturale.” Rispose lei e si versò del caffè.
“Era bellissimo… scendere è trovarti lì… sorridente con una coperta in mano, per poi parlare o ridere per tutta la notte o solo rimanere in silenzio quando non c’erano bisogno di parole tra noi….” E poi penso: “… e quanto ero bello il tuo volto alla luce fuoco, quante volte ti ho osservato di nascosto… o quando dormivi appoggiata alla mia spalla. Mio angelo, mia dea della guerra…”
“Lo ricordo, Harry, lo ricordo… ricordo quando mi parlavi prima di Cho e poi di Ginny…” e pensava “…e io soffrivo in silenzio e com’era difficile consigliarti per farti amare da un’altra, mentre io… volevo per me quelle parole d’amore, solo per me… fu allora che ho scoperto il significato della parola gelosia.”
“Non ero bravo a scegliere chi amare, Hermione…”
La strega non sapeva dove guardare e disse: “Scusa Harry, ma devo andare a lezione…” e si alzò.
“Hermione… oggi è domenica…” disse lui sorridendo.
“Ehm… Harry… io…”
“Ti va di fare quattro passi in riva al lago con me?”
“Forse è meglio di no…”
“Hermione ti prego.”
“Ok…”
E si alzarono e uscirono dalla sala. Harmony li vide passare e non riuscì a fare a meno di sorridere, era una delle prime volte che li vedeva insieme ed era bello vederli così felici, sua madre stava ridendo, non aveva mai vista così felice.

In riva al Lago Nero, i due parlavano e scherzavano soprattutto dei vecchi tempi, camminando.
“Ricordi la nostra prima impresa? La pietra filosofale…” disse Hermione.
“Come era tutto facile al epoca…”
“Ti sembra adesso Harry, ma non è stato per niente facile…”
“Era più facile tra noi a undici anni.” Disse Harry “Non c’è differenza fra essere un ragazzo o una ragazza, i problemi vengono dopo. Quando voi diventate troppo importanti, quando una vostra parola poteva portarci al paradiso o al inferno, quando il solo parlarvi diventa un problema…”
“Ah si…” disse lei sorridendo “E’ quando mai per te è stato un problema parlami…?”
“Dipende da quello che devi dire, Hermione, o da quando lo devi dire. Per esempio per me lo è stato la prima volta a quattordici anni al ballo del ceppo… Perché non ti ho invitato allora?”
“Non lo so, Harry, me lo dovresti dire tu… anche se al epoca eri così preso da…”
“Da Cho, ero uno stupido Hermione…”
“No, eri solo un adolescente. Eravamo tutti degli adolescenti in balia dei nostri ormoni”
“Dimmi una cosa se ti avessi invitato. Tu cosa avresti detto?”
“Non lo so, forse no… eravamo amici, quello che siamo pure adesso” poi pensò: “Ti avrei detto di si, Harry e con te sarebbe stato bellissimo, lo so…”
“Allora siamo amici….” Disse Harry.
“Si, amici. Una coppia di amici come quando eravamo ragazzi.”
I due rimasero in silenzio, continuando a camminare e guardando le increspature delle acque del lago.
Harry si mise a sorridere.
Ed Hermione gli domandò: “Cosa c’è? Perché ridi?”
“Pensavo a quel ragazzo il figlio di Draco, Acrux e al modo in cui a reagito ieri”
“E’ allora?”
“E’ innamorato di Harmony non è vero?”
“Si, stanno insieme…”
“Harmony non è troppo giovane per avere un ragazzo? E poi lui è un serpeverde…”
“Harry… è un bravo ragazzo…”
“Si, ma…”
“Acrux è in parte Weasley….”
“… E’ un ragazzo.”
“Che avresti preferito che fosse una ragazza… Harmony è un po’ strana, ma non fino a quel punto.” Disse la strega ridendo.
“Hermione, tu scherzi… io vorrei solo non vedere la nostra piccola soffrire”
“Fa parte del gioco quando una ragazza s'innamora... forse Harmony soffrirà o farà soffrire... Noi non possiamo intrometterci Harry, lei deve imparare a fare le sue scelte... come tutti noi.”
“Se quel biondo le farà del male... io... io... io... lo ammazzo”
“Mi sembri Ron con Tibby...”
“Voglio conoscerlo parlargli... voglio sapere che intenzioni ha?”
“Non impedirgli di vedersi, lo farebbero lo stesso, anzi scateni una reazioni alla Giuletta e Romeo...”
“Voglio solo incontralo per scambiare quattro chiacchiere, un caffè per esempio...”
“Se gli vai contro ottieni il risultato contrario come per mio padre.”
“Cosa c'entra tuo padre?” domanda Harry.
“A mio padre non piacevi per lui tu eri pericoloso... in realtà ti ha reso ancora più affascinante ai miei occhi...”
“ah... immagino cosa diceva tua madre?”
“Per lei tu eri l'eroe bello e dannato... mi diceva sempre che tu eri cento volte meglio di Ron... non capiva i miei dubbi... anche perchè quando tornavo a casa non facevo altro che parlare di te...”
Continuarono a camminare in riva al lago raccontandosi ricordi e pensieri, e a tutte due sembrò di tornare dei ragazzi. Senza accorgersene il tempo volò.
Harry guardò l’ora ed esclamò: “Dovevo vedermi con David un quarto ora fa…”
“Non sei cambiato Harry.” Disse Hermione ridendo.
“Non è colpa mia non mi da detto il posto…”
“E’vero…” disse David comparendo dal nulla, e sorrise a Hermione.
“Ciao, David, sono contenta che tu sia tornato, allora come New Azkaban di questo periodo dell’anno?” domandò Harry.
“Orribile come in tutto l’anno, e di che ne dica Saxton non è sicuro, ho pensato a quindici modi per evadere.”
“Non mi meraviglio.” Disse Harry “Dall’originale uscivano quando volevano. Allora come mai volevi parlarmi.”
“Ragazzi se è un discorso per soli uomini, io posso andarmene?” Domandò Hermione.
“No, anzi è meglio se resti…” rispose David.
“Che succede, David, cosa hai scoperto?” domandò Harry.
Il mago respirò profondamente, fece un paio di passi, dando le spalle agli amici e disse: “Faust mi ha detto che Voldemort ha avuto una figlia quattordici anni fa…”
“Non è possibile…” esclamò Harry “Non è possibile che quel mostro abbia una figlia…”
David non rispose.
Hermione non disse una parola, rimanendone sorpresa, dopo qualche minuto domandò: “Chi è, David? Lo sai?”
“No, Hermione…” rispose lui girandosi. “Ne ho parlato con Minerva e Molly…”
“Cosa? Dovevi tornare subito qui a informarci… io.. noi dovevamo saperlo… se ci fosse la figlia di Voldemort dietro tutti questi nuovi attacchi… dovevi dircelo, David…”
Il mago non rispose.
“Maledizione, David…” esclamò Potter.
“Adesso basta, Harry. Se David non ce lo ha detto subito avrà avuto le sue ragioni.”
“Hermione, non si può nascondere una cosa del genere…” poi Harry guardò l’amico e capì che il mago non voleva nascondergli niente, ma voleva pensarci un po’ su.
“Scusa, David…” sussurrò.
“Non fa niente, amico.” Rispose lui.
“Cosa facciamo adesso alla luce di queste novità?” domandò Harry.
“Non abbiamo prove che dietro ai mangiamorte ci sia quella ragazza, e non mi sembra giusto andare alla sua ricerca per la sola colpa d’essere la figlia di Voldemort.” Disse Hermione che aggiunse: “Lasciamola in pace.” La strega pensava che quella ragazza aveva la stessa età di sua figlia.
“Hai ragione.” disse Harry “Ma preferisco fare qualcosa, da domani insegnerò ai ragazzi ad affrontare un mago oscuro.”
“Mi sembra una buona idea, Harry.” Disse David.
Hermione invece s’incupì e pensò: “Non vorrei che Harmony vivesse quello che ho vissuto io o Harry, non vorrei che debba affrontare delle battaglie, ma se sta per arrivare una nuova guerra allora è meglio che si sappia difendere, ne va della sua vita…” e disse ai due maghi: “Ho da chiedervi un favore… siate più duri con Harmony…”
“Hermione…” disse Harry.
“Lei solo per essere nostra figlia è in pericolo, Harry. Deve imparare meglio degli altri cosa vuol dire combattere un mangiamorte… non vorrei ma dev’essere forte e preparata ad affrontare cosa c’è la fuori, anche preparata a combattere la figlia di Lord Voldemort…”

Andarono a pranzo e Harry notò Acrux nel tavolo di serpeverde e il modo in cui il ragazzo guardava sua figlia. Poi il mago vide Tim insieme con Robin, e si avvicinò ai due grifondoro.
“Salve, signor Drake… signorina Lefler. Posso rubarle il suo accompagnatore per qualche minuto?”
“Si, professor Potter…” rispose la ragazza e si allontanò.
“Lefler è la tua migliore amica, Drake?”
“Si, abbiamo fatto amicizia già dal primo anno. Cosa c’è signore?”
“Ho pensato a quello che mi hai detto ieri notte, sul fatto che vuoi diventare Auror. E’ una professione difficile e pericolosa, e dovrai studiare molto. Perché vuoi diventare un cacciatore di maghi oscuri?”
“Glielo detto ieri, professore. Devo trovare un uomo.”
“Chi, Drake?”
“Il mangiamorte che ha ucciso la mia ragazza e il mio miglior amico…”
“Capisco… Vuoi vendicarti?”
“Si, signore.”
“Ti consiglio di cambiare idea, Drake. La vendetta ti consumerà…”
“No, professore, cambiò idea. Penso che lei più di tutti possa capire cosa provo.”
“Appunto perché lo capisco, ti dico di desistere.”
“Non posso, sento che devo farlo… per loro… per la loro memoria.”
“Ok, voglio aiutarti se vuoi, se ti va bene possiamo allenarci insieme e poi conosco molto bene il direttore dell’accademia Auror, il professor Remus Lupin. A fine anno gli manderò una lettera di raccomandazione.”
“Grazie, signore…” disse il ragazzo al settimo cielo.
“Per gli allenamenti direi di iniziare domani notte dopo cena nella stanza delle necessità, se per te va bene?”
“Si, grazie signore…”
“Ora puoi andare, Drake…”
“Si…” e il ragazzo tornò da Robin.
Hermione, appena entrata, si avvicinò al professore di difesa.
“Allora cosa c’è di nuovo per l’eroe di nostra figlia…”
“Vuole diventare un auror e io lo voglio aiutare.”
“E’ una buona idea, sia per lui che per te.”
“Spero di potergli togliere dalla testa l’idea della vendetta. Di poter indirizzare la sua rabbia verso qualcosa di diverso…”
“Tu alla sua età non ci sei riuscito, Harry…” sussurrò Hermione con lo sguardo basso.
“Avevo le miei ragione.” Disse freddamente Harry.
“Non diverse da quelle di Drake… siete simili è questo mi fa paura…”
“Che vuoi dire?”
“Niente, niente Harry…” e se ne andò.

Dopo pranzo Harry, scese per raggiungere la casa dei serpeverde, voleva incontrare Acrux. Si trovò davanti alla porta di smeraldo della casa delle serpi, a far da guardia non c’era un dipinto, come per i grifondoro, ma gargoyle a forma drago, la creatura di pietra gli domandò con voce pronda: “Parola d’ordine.”
I professori di Hogwarts, soprattutto quelli indipendenti dalle case, potevano entrare nelle sale comuni, ma Harry non voleva proprio rimettere piede in quel posto. Dalle scale comparve uno studente del ultimo anno che si avvicinò a Harry chiamandolo: “Signore…”
“Ciao, Herman.” Disse Harry sorridendo “Come stano i tuoi?”
“Bene professor Potter, mio padre mi ha scritto non appena a saputo del suo ritorno, vuole sapere se potrà avere i venti galeoni di quella scommessa?”
“E così ti ha raccontato quella storia?” Disse Harry ridendo “Zabini è rimasto la stesso… digli che li avrà. Ah Herman puoi farmi un favore puoi dire ad Acrux Malfoy di uscire.”
“Si, professore… buona sera.” Disse il serpeverde e dopo aver detto la parola d’ordine al gargoyle entro attraverso la porta.
Harry e Blaise avevano scommesso sulla prima partita di quidicth subito dopo la guerra ed Harry aveva perso, ma non aveva pagato perché era scomparso.
Dopo qualche minuti Acrux uscì. Il ragazzo era nervoso e intimidito. Harry non riuscì a non sorride vedendolo e cercò di metterlo a sua aggio dicendogli: “Ciao Acrux, ti va un caffè?”
“Come?... Oh si… si professor Potter.” Rispose il serpeverde.
“Allora andiamo al Caffè della scuola?”
“Si…”
E dopo poco arrivarono al caffè.
“Che bel posto…” esclamò Harry entrando.
“Non c’era mai venuto, signore?”
“No… ehi qui ai miei tempi c’era l’aula di divinazione.” Disse Harry andando verso il bancone.
“Divinazione è stata eliminata questa anno dai programmi dopo che il professor Fiorenzo è stato eletto re dei centauri…” disse Acrux.
“L’avevo sentito dire… caffè?”
“Si, grazie”
“Due caffè!!” ordinò Harry al elfo domestico dietro al bancone.
“Si, professor Potter…”
I caffè furono pronti in un attimo, dopo aver pagato Harry e Acrux andarono a sedersi in un tavolino.
Harry sorseggiò la bevanda calda e poi disse: “Allora…”
“Si, signore…”
“Sei un bravo ragazzo, Acrux e sei figlio di due miei cari amici… e ami mia figlia, non è vero?…”
“Ehm.. si, professore…” e poi aggiunse in tono deciso “Io amo Harmony …”
“Lo so… l’ho notato da come la guardi.”
Il ragazzo non rispose.
“Io conosco quel tipo di sguardo quando avevo la tua età, guardavo allo stesso modo una persona molto importante…”
“Hermione… ehm la professoressa Granger…” disse tutto rosso in faccia il ragazzo.
“Chi te lo ha detto?”
“E’ stata Harmony… e oggi mi ha detto che era contenta nel vedervi insieme, secondo me sarebbe molto felice se i suoi genitori… o mi scusi ho parlato troppo.”
“No, ma è complicato… è sempre stato complicato con Hermione…”
“Non lo dica a me, anche Harmony è complicata, a volte è difficile starle dietro…”
Harry sorrise e disse: “Sono le ragazze Granger a essere molto particolari sono uniche, bellissime, dolci, indipendenti, ma anche bisognose d’affetto…”
“… E sono terribilmente sexy…”
“Ehi ragazzo frena, stai parlando di mia figlia.”
“Oh mi scusi, mi scusi…”
Harry si mise a ridere e disse: “Non c’è problema anch’io trovavo sexy, Hermione alla tua età… e la cosa più bella di lei era il fatto che non se ne rendeva conto, il suo modo di distarsi…”
“Il suo modo di leggere.” Continuò Acrux “e di mordersi il suo dolce labbro inferiore quando è nervosa, il suo sorridere, il suo guardarti dentro, ma anche il suo broncio così adorabile..”
“Mi auguro che tu stia parlando di Harmony vero?”
“Si, certo signore…”
“Acrux, per me essere padre è un’esperienza totalmente nuova, non so bene come mi devo comportare, soprattutto nei confronti del ragazzo di mia figlia…. Io la vedo, è vedo una ragazza da difendere a qualunque costo, d’amare sopra ogni cosa…”
“Posso capire cosa prova…” rispose il ragazzo guardando Harry negli occhi.
“Bene… vedi Acrux ho sempre dovuto difendere nella mia vita tutto quello che avevo a cuore, ed Hermione era la cosa più importante per me, adesso si è aggiunta Harmony… Quello che voglio dire: farle del male, farla soffrire e non ci sarà posto a questo mondo magico o babbano che sia dove potrai rifugiarti…”
“Io non farò mai del male ad Harmony, preferirei morire che vederla soffrire… Quello che provo per sua figlia, signore, è unico e profondo… è amore solo amore… Io morirei per quella ragazza.”
A qualcuno poteva sembrare un discorso assurdo fatto da un mago di soli sedici anni, ma Harry sapeva che quelle erano parole sincere perché anche lui aveva provato le stesse cose, sentì che poteva fidarsi di quel serpeverde. E sorrise.
“Bene… ma nonostante tutto non fare giochi strani con la mia ragazza, cioè tieni a bada gli ormoni, ragazzino…”
Acrux sorrise e rispose: “Si, signore…”

Harry e David si rincontrarono nel corridoio che portava alla sala grande prima di cena.
“Sono stato contento d’averti visto con Hermione in riva al lago stamattina…” disse David camminando a fianco al amico.
“Si…” rispose Harry un po’ malinconico, poi per cambiare discorso domandò: “Sai qualcosa dell’attentato di Pequod Street?”
“Una gran brutta storia, il più grande attentato magico mai fatto… ci è mancato poco che non scoppiasse un’altra guerra… Dio trenta morti e un centinaio di feriti… Harry atmosfera di quel giorno non la sentivo dai campi di sterminio nazisti.”
“So che i responsabili sono stati un gruppo di mangiamorte chiamati i Shammael, e che non sono mai stati presi nonostante tutti gli auror fossero sulle loro traccie.”
“Potter, quello che sto per dirti è un segreto del ministero. Quei bastardi erano fuggiti in Iran e aveva la protezione della comunità magica locale, non ufficialmente il ministero formò un gruppo per entrare nel paese e ucciderli tutti.”
“E’ tu come fai a saperlo, David?”
“Perché io ho selezionato e guidato quel gruppo, oltre me il commando era composto da: Laura, Rigel, Kostaki, Lupin, Alastor e Draco.”
“E li avete uccisi tutti?”
“No, uno ci è sfuggito; il peggiore di tutti Robert Namtor, detto la morte cremisi per la sua sete di sangue, Namtor è un mago e un vampiro strigoi, vero animale, uno psicopatico. Ho visto le sue vittime a confronto Greyback era un samaritano. Lo abbiamo circondato, ma lui ha continuato a combattere come una belva ferita e poi è scappato. Perché t’interresa tanto?”
“Conosci Tim Drake?”
“Si, lui c’entra qualcosa con Namtor?”
“La sua ragazza e il miglior amico sono morti nell’attentato, e lui ha giurato vendetta…”
“Ricordo quei ragazzi, non c’è dubbio che sia stato quel vampiro a ucciderli. Harry, Drake non ha speranze contro Namtor, è troppo potente…”
“Ho desistito dalla mia vendetta dopo la morte di tuo zio? E tu lo hai fatto dopo la morte della tua amata Sabrina, David…?”
“Harry quel ragazzo si farà uccidere…”

1 commenti:

Anonimo ha detto...

XD troppo divertente il discorso tra acrux e harry

Posta un commento