lunedì 25 febbraio 2008

Due streghe

Capitolo quarto: 31 ottobre 1981

Dopo il caffè, tornarono a Piccadilly Circus e qui cenarono in un locale al iniziò di Regent Street, usciti dal ristorante James propose: “E se andassimo a vedere un musical, ho letto splendide recensioni per Alice nel paese delle meraviglie o potremo vedere il film Labyrinth con David Bowie lo danno proprio qui alla Trocadero”
Le due streghe ne furono entusiaste e acconsentirono con gioia.
Usciti dal film tornarono a casa e dopo aver messo a letto il piccolo Harry, Lily preparo la stanza degli ospiti per Hermione.
La giovane strega andò a dormire quasi subito, ma prima Lily gli auguro buona notte, poi chiuse la porta della stanza, nel corridoio l’aspettava James.
“Hai capito come ha fatto a venire qui?” gli domando lui
“Si è stata colpita da un Hermes.”
“Oh allora è stata lei a voler venire qui?” domando il mago
“Si forse anche solo inconsciamente. Mi ha raccontato che il divorzio dei suoi è ormai ufficiale e tra le cose di Harry ha trovato una nostra fotografia magica. Forse il fatto di volerci conosce come i genitori del suo miglior amico, legato al suo bisogno di una famiglia l’ha portata ha desid…”
“Lily!?...” la interrupe James con espressione molto seria
“No, James, non pensalo neanche per scherzo.”
“Ehy non sai neanche cosa stavo per dire.”
“Io non ti lascio.”
“Ascoltami, forse non è necessario che Harry resti pure senza madre, io potrei trattenere Voldemort e tu e il bambino scappare.”
“James io non ti lasciò, non ricordi quando ci siamo sposati abbiamo promesso di condividere tutto nella gioia e nel dolore…”
“Dimmi la verità l’hai pensato di scappare lontano o di chiamare tutto l’ordine per fare una bella sorpresa a quel bastardo?” disse James
“Si, certo, ma sarebbe inutile. Lui vuole Harry è non si fermerà di fronte a niente o a nessuno fin quando non l’avrà ucciso. Però ora sappiamo che Voldemort può essere fermato e che sarà proprio nostro figlio l’eroe che lo ucciderà. C’è da esserne fieri quanti genitori possono dire di conoscere già il glorioso futuro nel loro bambino. Però al tempo stesso mi dispiace per le grandi sofferenze che il nostro piccolo dovrà patire.”
“Non preoccuparti, avrà Hermione al suo fianco e anche quel Ron che da quanto ho capito è un osso duro, un vero amico. Harry sarà fortunato, Lily, vivrà una meravigliosa avventura, avrà un grande amore, e due amici disposti a tutto per aiutarlo. Hai sentito il racconto di Hermione anche senza di noi è venuto su proprio bene.”
Lily annui e si avvicino a James, lui la strinse gli sorrise e poi guardo la porta della stanza degli ospiti e disse: “E’ una ragazza fantastica….Sono contento d’averla potuta conoscere.”
“Anch’io….Ehy signor Potter, devo essere gelosa della migliore amica di mio figlio.”
“Forse si…se avessi qualche anno in meno e…non avessi già incontrato il mio angelo” disse lui sorridendo e anche Lily sorrise; poi James aggiunse: “Non potrei immaginare una ragazza migliore per Harry, cosi bella, cosi fantastica, cosi…. simile a te” e bacio Lily poi aggiunse “Ma perché non stano insieme?”

Il mattino seguente Lily e James sentirono arrivare dalla cucina un buono odorino e trovarono Hermione, a ritmo di Physical di Olivia Newton John, che preparava la colazione canticchiando e ballando. Harry sul suo seggiolone la guardava e batteva le manine tutto contento. La giovane strega era di spalle mentre faceva la spremuta d’arancia e non si era ressa conto della presenza dei padroni di casa che la guardavano.
“Ti diverti, Harry.” disse la strega contenta “Sai poca gente mi hai mai visto cosi…. rilassata. In vacanza preparavo spesso la colazione ai miei genitori, certo la musica era migliore di questa cosa anni ottanta però ha il vantaggio di farti scatenare. Ti metti a ballare e neanche te ne accorgi.”
“Sono d’accordo.” disse James
“Oh da quanto tempo siete li?”
“Da abbastanza da vedere una caposcuola di Griffondoro scatenarsi nella danza con un pezzo di Olivia Newton John” scherzo James
“James smettila.” intervene Lily tirandogli poi una gomitata allo stomaco poi disse a Hermione: “Non dovevi preparare la colazione, ci avrai pensato io.”
“Voi siete stati cosi buoni con me che pensavo in questo modo di sdebitarmi. Ma ora mangiamo.”
Dalla radio vennero le note di Bohemian Rhapsody dei Queen.
“Oh Merlino, ecco finalmente della buona musica. I Queen grazie d’esiste” disse James “Hermione dimmi un’altra cosa del futu….”
“Diventeranno famosi quasi quanto i Beatles, James”
“Sirus Black ovunque tu sei prendi e porta a casa.” Poi alla moglie “Signorina Evans mi concede questo ballo.”
“Certo signor Potter.” e ballarono stretti, intorno al tavolo per poi scatenarsi nella parte più ritmata, intanto Hermione aveva preso il piccolo Harry in braccio, ballando con lui, il bambino si divertiva. “Fosse cosi facile farti ballare quando sarai grande Harry.” disse sorridendo la ragazza.
Poi una mano batte dietro la piccola spalla del bambino. “Permette signore, che io ballo con la sua dama.” disse ridendo James che poi simulando la voce del bambino si rispose: “Per fortuna che sei tu, papà, se fosse stato Ron col cavolo che ti permettevo di fare un ballo con la mia Hermione” poi a Hermione “E’ un po’ geloso il tuo cavaliere.”
Hermione rise e passo il bambino alla madre, e si mise a ballare con James.
“Sei brava, Hermione. Chi ti ha insegnato?”
“La professoressa McGranitt”
“Non mi dire che insegna ancora a ballare a tutta la casa di griffondoro. Chi è stato lo sfortunato che ha dovuto ballare con lei? Ai miei tempi era stato Remus.”
“Ron.”
“Poverino.”
Hermione rise.
“Avrei voluto conoscerlo questo Ron. Ronald Weasley, il Sirus di mio figlio….”
“E’ vero. Ron si butterebbe nel fuoco per Harry.” rispose la giovane strega “Non si direbbe a guardarlo ma ha coraggio da vendere.”
Poi da una finestra si sentì miagolare, era un gatto nero a pelo corto.
“Bastet sei tornata finalmente.” gli disse Lily poi a Hermione “Ti presento la mia gatta, Bastet. E’ per metà….”
La ragazza la guardo e sorrise: “kneazle.”
“Si. Ma come hai fatto?”
“Anch’io ho un gatto, si chiama Grattastinchi, e anche lui e per metà kneazle.”
Bastet guardo Hermione, la squadro dai piedi alla testa poi gli si avvicino e fece l’effusa, passandogli tra i piedi.
“Gli sto simpatica.”
“Non c’erano dubbi sei della famiglia ormai”
“Una Potter ad honorem… almeno fin quando non prederai ufficialmente il cognome….” disse James
Hermione arrossi e Lily grido: “James….”
Intanto Harry era stato messo di nuovo nel seggiolone e salutava Bastet aprendo e chiudendo la manina.
Finalmente si misero a fare colazione. Lily dava la mangia a Harry, mentre parlava di magia con Hermione. James guardava la scena e penso: “E’ questo che un uomo dovrebbe sognare, perché gli uomini si fanno la guerra, quando la cosa più importante è avere una famiglia. Vorrei avere più tempo, vorrei aver potuto godermi di più tutto questo. Maledetto Voldemort…”
“Lily se vuoi posso dargli da mangia?” gli domando Hermione
“Mi dispiace, ma neanche James può imboccare Harry, questo diavoletto mangia solo con me.”
“Lasciami provare, Lily?”
“Ok come vuoi.” E li passo il bambino, sorridendo. Hermione lo presse e gli sorrise, il bambino rispose al sorriso e rimase estasiato dal sguardo della giovane strega. Lei intanto si stupiva nel vedere quegli splendidi occhi verdi, il suo Harry era li, bambino si, ma era sempre il suo Harry. Il piccolo non sapeva parlare, ma tra loro non c’era mai stato bisogno di parole, bastava guardarsi. Hermione lo strinse a se e si commosse.
“Cosa c’è, Hermione?” gli domando Lily
“No, niente, voglio tornare a casa.” rispose lei, mentre una lacrima gli scendeva dalla guancia “Voglio tornare da lui. Ho bisogno di lui. Ho bisogno d’amarlo….”
Il piccolo Harry viste le lacrime, si sorprese e gli accarezzo il viso con la manina, come per dire non piangere. Per la giovane strega fu come ricevere una scossa elettrica, quel tocco gentile era lo stesso, lo stesso del Harry grande.
“Va bene, piccolo, non piango più. Contento ora?” e gli sorrise
Il bambino sorrise, anche lui, poi guardo la madre come per dire hai visto, mamma, l’ho fatta ressa felice.
“Si sei stato bravo, bambino mio.” gli disse la madre “Promettimi che farai sempre sorridere la tua amica Hermione.”
“Sai, Hermione,” disse James “Ti dona tenere in braccio un bambino, sarai una madre perfetta....”
Hermione arrossi e abbasso lo sguardo
“Ora basta, James, la vuoi smettere di metterla in imbarazzo.”
“Ma che ho detto, ho solo detto che in un futuro, sarà una buona madre, naturalmente di un piccolo Potter, griffondoro e cercatore; la stirpe continua” disse trionfante James
Lily lo stava per richiamare, quando sentì: “James…” con lo stesso tono che usava lei per rimproverarlo in modo scherzoso, detto da Hermione. Le due streghe si misero a ridere.
“Ehy ma cosi non vale, sono in inferiorità numerica.” Poi guardo il bambino ancora tra le braccia di Hermione “Almeno, Harry, sostienimi tu, figlio mio.”
Il bambino lo guardo, ma strinse forte Hermione.
“Anche il sangue del mio sangue mi ha tradito. Dove siete Sirus e Remus quando ho bisogno di voi, amici miei.” e il povero James Potter abbasso la testa sconsolato.
Harry guardo il papà triste e disse: “Jam pap” imitando il tono della mamma
Tutti guardarono il bambino che aveva pronunciato le sue prime parole.
James esplose: “Mi ha chiamato, sono stato la sua prima parola.” E corse per prenderlo in braccio, ma il bambino si volto e disse a Lily: “Mam.”
“Si piccolo, bravo, Harry io sono la mam.”
Poi il bambino alzo lo sguardo verso Hermione e la chiamò: “…mione.” E la strinse forte. La giovane strega non poteva crederci. Lo strinse anche lei, e poi passo il piccolo alla madre. Lily guardo Harry e poi Hermione. Le due streghe si erano commosse, mentre James aveva preso un espressione fiera e decisa, come a guardare un orizzonte che però non c’era. Suo figlio aveva parlato, era stato la sua prima parola.
A un tratto si sentì picchiare sul vetro della finestra era un gufo.
“Oh, Athena.” disse James contento e apri la finestra facendola entrare.
Athena era una splendida civetta bubuk, che a Hermione ricordo Edvige.
“Lei è il mio gufo, Athena.” disse James mentre toglieva una lettera dalla sua zampa, lesse intestazione: “Albus Silente.” e apri la lettera e lesse ad alta voce.
“Cari James e Lily e naturalmente il piccolo Harry. Mi dispiace che James non mi abbia trovato ieri, ma è sorto un grave problema che necessitava della mia presenza; ma la professoressa McGranitt, mi ha spiegato tutto, non preoccupatevi per la vostra cara ospite, Hermione Granger, tornerà al suo tempo prima della mezzanotte di oggi. Mi dispiace di non averla potuta conoscere, ma credo che la conoscerò in futuro. Augurategli da parte mia un buon ritorno a casa”
“Il professor Silente è unico” disse Hermione un po’ malinconica.
“Si è un grande mago e un grande uomo” disse Lily
Intanto James aveva preso Athena ed era uscito dalla cucina, e si rinchiuse nel suo studio, qui scrisse una lettera e incarto un pacco magico. Preso il suo gufo, gli affido una grande busta e il pacco e aperta la finestra stava per farla volare via.
“Athena, vai da Remus, e non tornare, hai capito amica mai non tornare.”
L’animale capì dal espressione del suo padrone che quello era un addio, James l’accarezzo poi la lascio andare, la civetta aperte le magnifiche ali e volo.
Uscito dalla stanza James vide Lily aspettarlo nel corridoio.
“Fatto, amore mio.”
Lily gli sorrise poi gli disse: “Perché non andiamo a fare un picnic, tutti e quattro insieme?”
“Ottima idea.” rispose lui
I Potter andarono in cucino dove la giovane strega giocava con il piccolo Harry.
“Hermione, abbiamo pensato di fare un pic-nic a pranzo, ti va bene?” domando Lily
“Si, ma pensavo di lasciavi soli…. Io potrei pensare ad Harry per un po’.” Rispose Lily
“Soli, perché?” domando James con una espressione strana e poi guarda la moglie.
“Ma…” disse Hermione
“Ascoltami, oggi è un giorno come un altro, anzi no passeremo una bella giornata con una nostra amica, anzi con la migliore amica di Harry” disse Lily guardando prima la ragazza e poi il suo figlio.
“Ok è dove andiamo?” la giovane strega
“Oh prima al British Museum, cosi vi faccio contente” disse allegro James “Poi a Natural Museum, cosi io e Harry vediamo i dinosauri.” E presse il bambino dalle braccia di Hermione
Lily a Hermione “E’ incredibile un marito e padre di famiglia che è pazzo per i dinosauri…”
“…e i draghi non ti dimenticare i draghi” disse James tutto allegro “Non sono belli quei enormi lucertoloni, Harry?” Il piccolo rideva
“...A volte mi chiedo chi sia più bambino fra i due?” continuo Lily
Hermione era allegra e domando: “Il Pic-nic allora lo facciamo nei pressi del Natural Museum?”
“Si o in qualunque posto le nostre dame vogliano andare.”
La giornata fu fantastica, si divertirono in tutte due i musei, per poi tornare a casa. Harry dormiva beatamente fra le braccia di Lily mentre rientravano.
L’ora in cui il signore oscuro stava per bussare alla loro porta era quasi arriva.
James si mise davanti alla porta d’ingresso con in mano la bacchetta.
“Morirò,” pensò lui “ma quello stronzo dovrà sudare per raggiungere mia moglie e mio figlio.”
Intanto Lily ed Hermione mettevano a letto Harry.
“Lily….perché?” domando triste la giovane strega
“No, va bene cosi Hermione.” gli rispose mentre metteva giù nella culla il bambino
“Vorrei avere il tuo coraggio.”
Lily guardo la giovane strega e sorrise: “Non è coraggio, Hermione, in realtà ho paura, e anche James. E’ amore…solo amore. Il nostro amore per Harry. Lo capirai quando avrai un figlio. Ora ti prego vai via, non voglio pensare a cosa potrebbe succederti se Voldemort ti trovasse qui con noi.”
“Io non me ne vado, forse sono stata portata qui per aiutarvi, per cambiare la storia, Lily, per permettere a Harry d’avere finalmente una famiglia. Lo affronteremo insieme….”
“No!!!!” disse Lily e puntata la bacchetta su Hermione gridò “Teletrasportus”, la giovane strega fu colpita da un raggio giallo e si smaterializzo.
James entrò nella stanza del bambino subito dopo e disse: “L’hai teletrasportata lontano?”
La strega annuì
“Lily Evans” le sussurrò lui avvicinandosi “Io ti amo” e la bacio con passione
“Anch’io ti amo, James Potter.”
James sorrise e si avvicino alla culla, il bambino s’era appena svegliato. James lo bacio su una guancia e gli sussurro: “Addio piccolo Harry, cresci forte e saggio, papa ti vuole bene”
Detto questo uscì dalla stanza e scese le scale.
Lily si avvicino alla culla, presse il bambino e lo strinse forte.
“Ti voglio bene.” E lo rimise nella culla e si volto verso la porta della camera
Si sentì un boato e la porta d’ingresso fu sfondata da un incantessimo. E comparve sul uscio un ombra nera.
James grido: “Voldemort”
E’ il signore oscuro sorrise e sibilo: “James Potter, non hai paura del mio nome.”
“Tu sei solo un vecchio pazzo, con manie di onnipotenza, sei venuto qui per parlare o per combattere?”
“Sono venuto qui per uccidere, uccidere tuo figlio.”
“Non ci riuscirai, Expelliarmus” grido James, ma Voldemort blocco l’incantessimo con il palmo della mano
“Tu qui, mi aspettavo di più da uno dei migliori maghi di Griffondoro, non che allievo di Albus Silente e membro del Ordine della Fenice. Questo è un Expelliarmus ….” E grido puntango la bacchetta: “Expelliarmus”
James fu investito in pieno e lancia al indietro con la scala. Voldemort avanzo, James provo a rialzarsi e grido: “Lily scappa.” E provo a puntare la bacchetta, ma il mago oscuro fu più veloce, gli blocco la mano e inizio a stringere con le sue dita ossute fino a rompere le ossa di James, che grido. Lasciata la pressa, James s’avvicino la mano destra dolorante al petto e raccolse la bacchetta con la sinistra.
“Potter tu devi essere pazzo, non puoi sconfiggermi, perché non ti metti da parte voglio solo la vita di tuo figlio. Non mi costringere a uccidere un fratello purosangue come te.”
James dolorante si rialzo “Ehy fantasma del opera, non chiamarmi fratello.”
“Sei patetico, non ti reggi neanche in piedi.” disse l’oscuro signore avanzando
“Lame di luce” grido James e dalla bacchetta scaturirono delle piccole frecce di luce, ma Voldemort aveva creato uno scudo che le blocco quasi tutte, ma una sfondo lo scudo ferendo l’oscuro signore alla guancia destra con un profondo taglio.
Voldemort si tocco il viso e poi si guardo la mano e visto il sangue, urlo con gli occhi ingnettati di sangue “Coma hai osato, lurida feccia, di ferire il mio bellissimo volto.” E prese James dalla camicia e lo solevo a mezz’aria. James sorrise e gli sputo in faccia. Voldemort lo scaravento a terra l’urto fu tanto forte che il corpo del mago sfondo il pavimento, James senti chiaramente il rumore delle vertebre del suo colo spezzarsi, intanto l’oscuro signore saliva le scale e diceva “Non morire cosi preso, Potter, voglio vedere la tua faccia quando smembrerò tuo figlio davanti a te e a tua moglie.” e iniziò a ridere.
A meta della scala c’era Bastet seduta.
“Vattene palla di pelo, non ho tempo da perdere.”
Ma la gatta nera non si mosse, guardando Voldemort negli occhi, pronta ad attaccare. Il felino balzò cercando di ferire il mago oscuro al colo con gli artigli, ma quello fu più veloce, e con un largo movimento del braccio colpi la gatta, che cadde a terra. La bestiola cerca di rialzarsi, per continuare a combattere ma le sue zampe non riuscivano a reggerla, probabilmente erano rotte. Il mago guardo l’animale per un secondo, si mise a ridere, mentre continuava a salire le scale.
Bastet con tutta la sua forza si avvicinò a James miagolando, il mago cerco di sorridere e disse: “Ben fatto, gattina, ben fatto.” Poi senti una fitta, sussurrò: “Lily, Har…” e James Potter abbasso lo sguardo, chiuse gli occhi e morì.
Voldemort arrivato in cima alle scale, percorse il corridoio per entrare nel ultima porta, l’apri e vide Lily rivolta verso la culla di Harry. La strega guardava il figlio che gli sorrideva. A un tratto si volto verso Voldemort e lo guardo negli occhi.
“E cosi tu sei Lord Voldemort, o forse dovrei dire Tom Marvolo Riddle…”
“Non dire quel ridicolo nome babbano, donna, sporca mezzosangue, e togliti dalla mia strada, Lord Voldemort non vuole te.”
“Vuoi mio figlio, e bene Tom Riddle, io non mi sposterò. Poi mi hai chiamato sporca mezzosangue, non più ne meno di quello che sei tu. Non so come facciano tutti ad aver paura solo a pronunciare il nome che ti sei scelto; dicono che sei il più potente mago del mondo, io ti guardo ora e vedo soltanto una ragazzino solo e spaventato che non ha mai avuto l’affetto e l’amore di cui aveva bisogno.”
“Smettila” grido il mago oscuro “Basta. Io sono Lord Voldemort, i maghi tremano solo a sentire il mio nome, donna, io sarò il padrone del regno magico e dopo di tutto il mondo. Io sono l’erede di Salazar Serpeverde. Io sono nato per essere il futuro della umanità. Io sarò eterno.”
“Tu non sei il nostro futuro, tu sei il passato. Tu, Tom Marvolo Riddle, verrai battuto come tutti gli altri pazzi prima di te, perché l’odio non può esistere, sul odio non si può costruire niente tranne la morte e la violenza. E come tutti mali di questo mondo anche tu sarai debellato con l’amore, il coraggio, la determinazione e il sacrificio.” disse lei faccendo un passo verso di lui, e continuando a guardarlo negli occhi, per la prima volta da quando era diventato Lord Voldemort, Tom Riddle aveva paura, paura del coraggio di una donna, disposta a tutto per salvare suo figlio. E mentre Lily si faceva avanti, il mago oscuro si resse conto d’indietreggiare, di tremare, di non poter sostenere quello sguardo, quelli occhi verdi, quei dannati occhi verdi.
“Basta non avvicinarti, non fare un altro passo squaldrina.” Grido
“Che succede, Lord Voldemort ha paura di una donna, di una strega mezzosangue.”
“No, io non ho paura. Tu non puoi farmi paura!!! Io non posso perdere. Io sono il mago più potente al mondo. Expelliarmus” grido.
Lily fu lancia verso la culla di Harry.
“Ora guarda, mezzosangue, come io non ho paura. Guarda il potere di Lord Voldemort” e puntata la bacchetta contro Harry grido “Avada Kevadra”
“No!!!” grido Lily, alzandosi e faccendo scudo a Harry, il lampo verde gli attraverso il corpo, colpendo Harry alla testa, ma in qualche modo l’incantessimo torno indietro colpendo Voldemort al petto. Lui si mise le mani sul cuore e cadde in ginocchio, poi alzo lo sguardo verso Lily, che era ancora in piedi reggendosi alla culla.
“Cosa mi hai fatto, mezzosangue? Cosa è successo perché il Avada Kevadra, mi è tornato indietro?”
Lily gli sorrise amaramente, mentre una goccia di sangue scendeva dalle sue labbra.
“Voldemort tu non potrai mai capirlo….non potrai mai capire cose l’amore….”
“Non, non può essere, che l’amore sia più forte del mio potere, non può essere, non può essere…..” e detto questo uso tutta la forza che gli restava per smaterializzarsi lontano.
Lily cadde e in quel momento, sentì qualcuno salire le scale di corsa era Hermione.
“Oh mio Dio, Lily” e la soccorse
“Hermione, non saresti dovuta tornare….dov’è James? Come sta Harry?”
La giovane strega alzo lo sguardo Harry piangeva e aveva una profonda ferita sulla fronte.
“James, sta bene e anche Harry non preoccuparti, ma ora stai calma….”
“Tu sarai anche la migliore strega della tua generazione, ma non sai mentire.” disse Lily dolorante.
“Lily, basta non parlare, altrimenti.”
“Mi resta poco tempo.” E con tutta la sua forza afferro la mano della giovane strega e alzo lo sguardo per vedere Harry “Devi promettermi, Hermione, che lo amerai anche per me. Che gli starai accanto, promettimelo, promettimelo….”
“Si lo farò.”
Lily gli sorrise “Grazie di tut….” e chiuse gli occhi
“Lily, Lily, Lily” la chiamo Hermione, piangendo e scuotendola forte “Ti prego rispondimi, dimmi qualcosa….”
Poi si senti come colpita da un incantassimo e sparì.


Scusatemi se vi ho fatto aspettare, ma non era facile scrivere questo capitolo. Soprattutto per la parte dedicata alla morte di James e Lily.
Grazie ancora a tutti per i vostri commenti.
Ora manca solo un ultimo capitolo con il ritorno di Hermione al suo tempo e…




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